Lamezia terme 12 dicembre vigilia di Santa Lucia
Teatro Grandinetti: Nella morta gora di una apparente vitalità plateale...
Dissonorata.Un delitto d'onore in Calabria
Compagnia Scena Verticale.
Il dondolio
di La Ruina sulla sedia della vita inizia così senza parere.
Di nascosto.
Su
chi siamo sulla sedia, dondoliamo insieme a lui.
Gesti che ossessivi ripetono
giorni e giorni, senza sole a riscaldare quel che il caso ha già gelato. Sono
tutti nei suoi occhi quei tormenti, le rinunce, poi le attese e le speranze, il
pensiero fosse amore quello strano movimento. Attrazione e desiderio
sconosciuto poi dannoso che una colpa diventerà per tutta una eternità.
Vita che noi conosciamo anche per sentito dire, vita fatta di racconti
trattenuti oltre il pudore, oltre la non conoscenza della nostra gestazione.
Vita dura e alluttata come se fosse sempre nero tutto il giorno a noi concesso
nella terra degli enotri. Vita dura con paura se poi cedi a quel misfatto mai
allora chiamato amore.
Calpestate furono intelligenze, studi impediti, dignità
irrise, nel romantico sud, scrissi un tempo io e stasera Saverio lo riporta
dondolando sulla sedia. Piange il sassofono e stride lo xilofono mentre lei si
tira il suo scuro scamiciato ben più sotto ogni ginocchio.
Cattiveria e
ignoranza, questo è stato impasto vero che ha distrutto ogni speranza nelle
donne che ho incontrato nel mio mondo medioevale della fine del duemila.
Grazie
alla vita che le ha dato tanto... Canta Violetta Parra mentre Saverio nasce e
Pasqualina conta le pietre della strada. Una strada che noi non vogliamo più
percorrere. Riponiamo vestitino a quadretti, riponiamo ogni momento con affetto
smisurato, ringraziamo tutte le Pasqualine che con semplicità furono sacrificate
sull'altare della sopravvivenza.
Nelle pieghe del suo viso La ruina di una vita, di trascorrer sempre uguale per una colpa da espiare, ci sta pur il sorriso lieve, il bel viso che trasale nello sguardo universale, si accarezza quelle labbra, da quel bacio furon baciate, si accarezza quel bambino, da quel bacio fu poi nato e nel dire una vicenda si può ancora far denuncia di una gora paludosa, come morta eppur violenta, che vive solo d'indifferenza.
Va pensiero che io ancora ti copro le spalle. Morta gora non mi avrai
Nessun commento:
Posta un commento