Alessandro Polidoro Editore ristampa nel 2020 i racconti di Giuseppe Marotta, giornalista del Corriere della Sera, scrittore di narrativa, cinema e teatro. Nato a Napoli nel 1902 e morto nel 1963 ha vissuto per la maggior parte della sua vita a Milano e nel 1947 torna a Napoli dopo vent'anni. I racconti sono di quegli anni, dopo la seconda guerra mondiale, gli anni della ricostruzione, l'anno in cui viene approvata la Costituzione della Repubblica Italiana.
Giuseppe Marotta torna a Napoli a marzo, come le rondini. Nella bellissima prefazione di Alessio Forgione viene raccontata la sua vita e scopriamo che era stato letturista del gas, e di come a venticinque anni lui abbia lasciato Napoli per Milano dove riuscì a fare della sua passione dello scrivere la professione.
"Lettore, questo libretto è la piccola storia di un mio viaggio a Napoli nel 1947. Tante persone anche illustri, di quelle con una penna addirittura famosa nel taschino, sono andate e vanno a Napoli per vedere e raccontare che diavolo fa il paese del trasognato far niente, notissimo come tale;" inizia Marotta a dirci che le sue intenzioni sono oneste e affettuose sulla sua Napoli, amata, amatissima, come tutti noi la amiamo di un amore grande anche se siamo andati poche volte.
"In marzo Napoli è una città bambina, con le violette in mano, che va a fare la sua prima comunione. Chiede indulgenza per i suoi peccatucci invernali, mea culpa dice sfavillando in ogni vetro"
Ma esisteva Napoli nel 1947? Marotta si risponde di no, perché Napoli è una città inventata dagli artisti sugli scenari dei teatri.
Il dolore invece è autentico, "il dolore dei napoletani", essi inventano Napoli, si raccontano con qualche enfasi, con qualche compiacimento; ma trovano sollievo e consolazione in questo recitarsi"
Forcella, La Gaiola, Pompei, e poi Il mare, Riviera, I pellegrini, Il capitone sono racconti che non potrete perdervi, proprio ora che a Natale il capitone che non muore mai sarà sulle tavole mangiato, vivo e pronto per un altro giro nel Mar Dei Sargassi.
Un evviva alla Casa editrice coraggiosa che pubblica libri di grande interesse, ricordo Manodopera di Diamela Eltit, e vi invito a sfogliare e a leggere il suo catalogo, per un rinnovato sentire in una Napoli sempre più nel Regno della Litweb
Ippolita Luzzo