Tommaso Lisa ci racconta come "La normalità quotidiana divenne una cornice nella quale inquadrare istantanee di frammenti e di ricordi prelevati dalla selva psichica." In questo "Memorie dal sottobosco" il sottobosco parla a lui, a noi, ne sentiamo il profumo, il profumo dell'insetto studiato da Tommaso, del fungo dove l'insetto abita, ed insieme tutti noi ci sentiamo abitanti di un paese alternativo "il paese delle meraviglie".
Uno dei miei pezzi di alcuni anni fa si intitolava proprio Il paese delle meraviglie, intendendo, come intende Tommaso, il guardare la normalità quotidiana in frammenti, in dettagli e scoprirne lo sconosciuto, il nascosto, il piccolo e troppo lontano quasi eppure così vicino.
Lo sguardo di Tommaso si poggia su un insetto dei Coleotteri, famiglia dei Tenebrionidi, uno sguardo lungo e protratto negli anni dall'infanzia fino all'età adulta. Ora ne ha fatto una "storia" che ci affascina, e lo seguiamo nell'appartamento all'ottavo piano della periferia di Firenze dove il suo papà ha proseguito la raccolta degli insetti, ed ora più di cento cassette piene di Coleotteri e Lepidotteri aspettano Tommaso. Lui ne sceglie uno solo, un solo insetto, nella categoria dell'unicità, dico io, amante dell'Unico di Stirner, e ci parla della famiglia a cui appartiene, la famiglia dei Tebrionidi, ben 18.000 specie di coleotteri neri.
Nel bellissimo racconto ci sono gli scambi di mail con altri studiosi, c'è il filo che unisce il nonno, il padre e il figlio di Tommaso, negli affetti, c'è Google Earth, e quel viaggio, che si può fare con un clic del mouse lungo i boschi del Canada o tra le colline di San Miniato con lo stesso stupore di un viaggio fra i Coleotteri.
Tommaso ci prende mano e ci racconta del primo allevamento di Tebrionidi fatto da bambino in una scatola di plastica trasparente che aveva contenuto cioccolatini. Noi lo seguiremo felici, ci sentiremo piccoli, piccoli, in un viaggio immaginario eppure reale. Guarderemo nelle scatole ogni forma di vita, separata dal bosco per essere ora sotto la lente dell'osservazione.
Insieme al racconto tanti disegni, disegni di particolari piccolissimi, e ci spiega poi cos'è l'Entomologia. E io vi rimando alla lettura bellissima di questo libro ricchissimo di spunti di riflessione, di meraviglia e di stupore. C'è poi la riflessione su questo nostro mondo ora con una economia predatoria "fondata sullo sfruttamento delle risorse" e la consapevolezza di essere intrappolato, lui con noi, da una vita uniforme senza soluzione di continuità, fra auto, cemento, asfalto.
Io ho amato moltissimo questo libro, lo accolgo nel grande Regno della Litweb e lo vado a rileggere nella beltà di una prosa limpida, di un raccontare affettuoso e calmo, nella meraviglia che solo può dare la vera letteratura.
Ippolita Luzzo