Davide Bregola scrive del suo incontrare, al voler preservare dall’usura del tempo poeti e scrittori, scrittrici quasi dimenticate, un mentore, lui, colui che si fa carico di far conoscere, come un testimone, un tramite. Se nessuno si prende carico di far conoscere un altro, l'altro non esiste.
La lettura e la scrittura, come due sorelle nella nostra famiglia creata per sottrarci "con un verso, con un periodo scritto bene", io la chiamo zattera ma la letteratura di chi legge e di chi scrive è il nostro balsamo.
“La cerco perché morendo sembra essere sparita di colpo anche la sua scrittura, sembrano essersi dissolte tutte le sue storie, eppure se leggo le sue pagine mi ritorna in mente la sua presenza. Sembra un po’ come quelle nuvole portentose, enormi, piene, che si disperdono in un baleno quando arriva il vento. Marosia Castaldi e il vento.”
Marosia Castaldi autrice di Per quante vite è morta nel 2019. Nel 2013 si conosce con Davide Bregola e lui ora racconta i due incontri con lei, di cui il secondo molti anni dopo l’uscita del libro Per quante vite. Lui le scatta due foto che non è riuscito a ritrovare ma a Mantova gli sembra di rivederla camminare lungo la statale di Gavernolo, l’ha rivista lungo le pescherie della città e ciò è impossibile. Sono rimasti i suoi libri, "Mentre scrivevo", e "Il Dio dei corpi", e Davide ha letto ad un incontro in una struttura psichiatrica dove insegna l’inizio del libro ”Per quante vite”
Davide qui in questo luogo diverso ma sempre un luogo chiuso dove la libertà viene offerta dalla letteratura legge Marosia Castaldi ed è come prendere quella chiave per aprire una fantasia imbrigliata in letture sciocche.
Lezioni dalle rovine ci fa vivere nel vento letterario che ci porterà lontano o vicino a prenderci per mano ai libri veri
Capisco Davide Bregola, me lo sento mio familiare, capisco il suo pensiero e vedo gli autori attraverso il suo stesso pensiero nel galleggiamento, vocabolo che uso spesso anch’io per dire come ci portiamo accanto pezzi di libri, di autori, nel nostro scrivere. Capisco Davide ed è come se incontrassi anch’io Vitaliano Trevisan e lo ascoltassi dire che l’errore è quello di considerare il libro un blocco finito. Mi ritrovo a sottolineare la frase e me ne pento subito dopo, troppo tardi ormai. “Ma la struttura me la deve dare la dinamica di quello che scrivo” continua a dire Vitaliano.
Di Trevisan ci sono poche immagini. Di Umberto Bellintani solo una foto con gli occhi spersi verso l'obiettivo, di Ivano Ferrari pochissime e stranamente anche di Marosia Castaldi pochissime come se loro stessi si nascondessero
Poi mi leggo Cavi e il suo incontro con Marosia Castaldi e già li vedo ne sento la letterarietà. Da Marosia Castaldi Km 501«Anche le case prendono la forma della solitudine. Se in una casa non entra più nessuno per molto tempo essa si stupirà che qualcuno entri di nuovo e le mura si raggrinzeranno confuse o si cupiranno all’abbraccio dell’amico che finalmente vedo. Dopo tanto tempo.»
In un libro di Bellintani leggiamo: dove il fiume rode alla boschiva sponda/...ogni nome di chi giace sotto l'acqua/come fosse al lieto coro sulla riva
e di Ferrari leggiamo: Nei fogli c'è una regola/disordinare i tempi della storia
e noi con Ferrari, Bellintani, Trevisan, noi con Marosia Castaldi e Davide Bregola disordiniamo i tempi della storia, almeno su un foglio, su una pagina, per allietare o per darci un motivo che ci faccia conoscere, che ci faccia incontrare.
Nel Regno della Litweb il commovente e amatissimo libro Lezioni dalle rovine di Davide Bregola
Ippolita Luzzo
DAVIDE BREGOLA è scrittore e consulente editoriale. Ha pubblicato vari saggi e romanzi per diverse case editrici.
Nasce in provincia di Ferrara, vive l’infanzia in provincia di Mantova a Ostiglia e successivamente a Sermide. Studia a Ferrara, dove frequenta la Facoltà di Legge.
Esordisce nell’ambiente letterario nel 1996, quando due suoi racconti vengono pubblicati nell’antologia Coda, che seleziona testi di giovani scrittori sotto i 25 anni. Nel 1999 pubblica Viaggi e corrispondenze, con cui vince il Premio Tondelli per la narrativa.
Inizia poi a lavorare nel campo dell’editoria e del giornalismo e a tenere incontri e seminari di scrittura creativa.
Sul tema della letteratura migrante in lingua italiana pubblica nel 2002 il libro Da qui verso casa, che raccoglie interviste con narratori, e nel 2005 Il Catalogo delle voci, in cui intervista poeti.
Altre sue opere narrative sono Racconti felici (2003) e il romanzo La cultura enciclopedica dell’autodidatta (2006).
Vince il Premio Chiara nel 2017 con la raccolta di racconti La vita segreta dei mammut in Pianura Padana.
“Può succedere, allora, che chiunque si possa sentire attratto dal mistero di esistere.
È l’arte della sottrazione, non per negare ma per affermare se stessi.”
[Davide Bregola]