domenica 16 febbraio 2014

Mogol- Ci allontaniamo e poi



ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini

Mogol Battisti 1973

Se segui la mia mente abbandoni facilmente le antiche gelosie

Le anime non hanno sesso né sono mie

E più in alto e più in là

Ora figli dell’immensità



Se il 1973 sentivamo te, giorni e giorni, mesi e mesi, quel vinile girava e girava, si consumavano puntine sul giradischi, pomeriggi e pomeriggi traducendo insieme versioni di greco e latino, parlando e parlando di come eravamo, di come saremo, di cosa volevamo, dell’amore che era, ora uguale è.

Fuori dalla finestra c’era sempre un giardino, un albero di limoni, un altro albero e le rose che a maggio erano tutte spappolate, corolle di rose profumatissime e noi volevamo tutto. Ora lo abbiamo avuto, abbiamo avuto tutto.



Nella vita solo colline



Bellissime, in fiore, colline dei ciliegi.

Quanti ostacoli e sofferenze poi, convinti  che indivisibili ma irraggiungibili.

Nella nostra testa  Mogol sta come un piercing, come un tatuaggio non cancellabile

Siamo tutti Mogol

Che anno è, che giorno è, questo è il tempo di vivere con te

Si, viaggiare, evitando le brutte figure

Dolcemente viaggiare rallentando e poi accelerare

Ecco le colline

Andare e venire, salire e scendere, silenzio e parole

Insomma è tutto un movimento

Potresti ripartire

Ed allora tornare a viaggiare

Perché

Ho scelto te una donna per amico

In un mondo che non ci vuole più il mio canto libero sei tu e l’immensità si apre intorno a noi al di là del limite degli occhi tuoi.

Mogol 
con  i colori si può cancellare
il più avvilente e desolante squallore


l'arcobaleno

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