ci allontaniamo e poi ci
ritroviamo più vicini
Mogol Battisti 1973
Se segui la mia mente
abbandoni facilmente le antiche gelosie
Le anime non hanno sesso né
sono mie
E più in alto e più in là
Ora figli dell’immensità
Se il 1973 sentivamo te,
giorni e giorni, mesi e mesi, quel vinile girava e girava, si consumavano
puntine sul giradischi, pomeriggi e pomeriggi traducendo insieme versioni di
greco e latino, parlando e parlando di come eravamo, di come saremo, di cosa volevamo,
dell’amore che era, ora uguale è.
Fuori dalla finestra c’era
sempre un giardino, un albero di limoni, un altro albero e le rose che a maggio
erano tutte spappolate, corolle di rose profumatissime e noi volevamo tutto.
Ora lo abbiamo avuto, abbiamo avuto tutto.
Nella vita solo colline
Bellissime, in fiore, colline
dei ciliegi.
Quanti ostacoli e sofferenze
poi, convinti che indivisibili ma
irraggiungibili.
Nella nostra testa Mogol sta come un piercing, come un tatuaggio
non cancellabile
Siamo tutti Mogol
Che anno è, che giorno è,
questo è il tempo di vivere con te
Si, viaggiare, evitando le
brutte figure
Dolcemente viaggiare
rallentando e poi accelerare
Ecco le colline
Andare e venire, salire e
scendere, silenzio e parole
Insomma è tutto un movimento
Potresti ripartire
Ed allora tornare a viaggiare
Perché
Ho scelto te una donna per
amico
In un mondo che non ci vuole
più il mio canto libero sei tu e l’immensità si apre intorno a noi al di là del
limite degli occhi tuoi.
Mogol
con i colori si può cancellare
il più avvilente e desolante squallore
l'arcobaleno
con i colori si può cancellare
il più avvilente e desolante squallore
l'arcobaleno
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