Il 2014
inconsapevole- Settembre
Ed anche
questa è fatta- fece Tala, soddisfatta, poggiando il microfono di radio 204 la
sera del 15 settembre.
Aveva
parlato sciolta di umane responsabilità al ribasso, in quel luogo che è la
nostra società, sempre pronti a scrollare sugli altri colpe e j’accuse. Un
mondo in cui apparenza e sostanza navigano sulla stessa superficie, senza
approfondire mai il senso e la ragione della notizia. Era stata proprio brava, poi in collegamento
finale aveva chiamato, senza più sentirla dalla sera del tredici, quell’idiota
che aveva messo in contatto i due personaggi per realizzare la mostra, che era
argomento della trasmissione.
L’aveva
presentata come una Sgarbi in gonnella, una che parlava male degli altri, e
poi, non dandole nessun spazio nel collegamento, aveva messo in luce quanto
fosse imbranata, distratta, incompetente.
Ora a fine
puntata poteva dirsi soddisfatta.
Avrebbe
completamente ignorato questa inutile persona, non istituzionale, non capace di
lavorare in gruppo, assente ai riti della sottomissione.
Buffa.
Buffa con
quel cappello in testa sbilenco, buffa nel suo ridere tagliente, amaro e
condannante.
Come se già
sapesse cosa io farò- continuò Tala, infastidita, perché, piano piano, la
soddisfazione di averla distrutta si rivelava poca cosa.
Certo non l’avrebbe
rivista più, avrebbe buttato qui e là qualche osservazione malevole, ma di
tutta questa sua vittoria non ne sentiva il gusto.
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