Gegé
Telesforo.
Dopo Mogol lui, con il complesso d’inferiorità
che non farà mai dire quanto sia stato
utile, per entrambi, incontro con Lucio Battisti, Mogol, e Renzo Arbore per lui.
Anzi, Renzo
Arbore trattato come un coetaneo, mentre lui, Telesforo è nato
a Foggia, 14 ottobre 1961 e Renzo
a Foggia, 24 giugno 1937.
Tutto alla
pari, nulla su Renzo. Lo chiamò, lo portò a fare il presentatore e lui, oh,
lui, aveva già fatto altro.
Così si
evince da conversazione lunghissima su un palco con conduttore a volte
visibilmente a disagio, vedendosi sdoganare due palle, per ben due volte, e canne e cannoni, che artisti si fanno per
dare di più.
Veramente
fuori da eleganza, lontanissimo da
Renzo, che è e resta il vero genio innovatore.
Inizia
dicendo che a Foggia si sta male, malissimo, ultima città per tenore di vita,
penultima.
Continua
dicendo che è la mentalità sbagliata al sud e che però lui fece palestra per pugilato,
forse con Carofiglio?, e questo servì a difendersi ad Harlem.
Lui si sente
Afroamericano di Foggia, la città diventò il suo parafulmine ed ha incontrato,
lui di Foggia, Myles Davis e Ray Charles, il resto, io, non conoscendo, non
ricordo.
Insomma lui
un grande diventò, con questa passione per la musica, assorbita a casa, dal suo
papà, architetto, cultore di jazz, che gli regalò una batteria, a pezzi,
un pezzo alla volta.
Un uomo
fortunato, da sesto piano.
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