La leggerezza del megalomane è il titolo della postfazione di Edgardo Franzosini ed è veramente ciò che ci troviamo a pensare leggendo questo testo di Sacha Guitry pubblicato in Francia da Gallimard nel 1935 e ora esce per la prima volta tradotto in Italia da Davide Tortorella nella Piccola Biblioteca al numero785 Adelphi.
Un testo scintillante di umorismo e di trovate, un brioso racconto sul caso che regola le occasioni, la salvezza o la sventura. Il protagonista si salva per una punizione.
Faceva parte di una famiglia numerosa, erano in dodici a tavola e quel giorno il padre lo punisce per aver sottratto dei soldi dalla cassa per comprarsi le biglie, lo punisce e non gli fa mangiare i funghi raccolti dallo zio sordomuto. Tutti mangeranno i funghi tranne il ragazzino che si salverà rimanendo orfano di genitori e parenti.
Vivo perché ha rubato, ma noi tutti già siamo con lui e continueremo a tifare per lui anche quando il cugino, il notaio Morlot, liquidò il patrimonio, vendette la drogheria e si appropriò della somma rimanente tenendolo in stato di indigenza. Un giorno però in un ritaglio di giornale il ragazzo legge un annuncio di offerta di lavoro in un ristorante a Caen. Da Caen a Parigi in una girandola di incontri e Parigi la città più bella del mondo, e il cuore di Parigi è dove ognuno lo mette.
Ci immergiamo con lui al di qua della Senna, Tra l'Arco di Trionfo e place de la République, diventiamo parigini, perché non è necessario nascere a Parigi per sentirsi parigino.
Mi ricorda tanto Bel Ami quando arriva a Parigi e sono pagine scoppiettanti di arguzia e di sagacia perché "essere di Parigi è una fonte di sostentamento- tu vivrai di questo"
e poi Monaco, Monte Carlo e la favola bella che ieri ci illuse e oggi ci illude, il gioco.
Nel vissuto di un baro di professione ad un certo punto l'incontro fatale, l'incontro con un ufficiale che lo ha salvato il 17 agosto 1914 e che ora ritorna per sparigliare le carte, per dare un altro senso alla sua vita.
Bellissimo leggere questo libro come un film, vi è il film Il romanzo di un baro tratto da questo testo, bellissimi i disegni fatti dall'autore e bellissima la postfazione di Edgardo Franzosini sulla vita di Sacha Guitry autore di trentasei film, interprete e autore di centoventiquattro pièce teatrali, incredibile e sempre sulla scena fino all'ultimo.
Leggiamolo tutti nel Regno della Litweb
Ippolita Luzzo
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