venerdì 7 ottobre 2022

Lyriks André Maurel Un viaggiatore francese in Calabria


 La casa editrice Lyriks, per la nuova collana ITER, pubblica in edizione bilingue una raccolta di  scritti di André Maurel, saggista e narratore nato a Parigi nel 1863, viaggiatore in Calabria nei primi anni del Novecento. Le ricerche e i documenti, alcuni inediti, così come la traduzione dal francese e i commenti sono a cura della professoressa Anne-Christine Faitrop-Porta, ed è lei che con passione e con competenza sta facendo conoscere questo autore in un lungo giro di presentazioni che ci vede partecipi  qualche sera fa al Palazzo di Francia a Vibo, ospiti della Rassegna A Palazzo con lo scrittore, ideata da Raffaele Gaetano. Unire letteratura e dimore storiche, insieme nel sublime direi, per sentirci parte di una comunità che è poi la conclusione felice del dire della studiosa su Maurel. 

In compagnia delle capre Maurel va in automobile a Cosenza! omnibus automobile. La Calabria servita da pubbliche vetture automobili! A Cosenza a Cosenza. "Alla confluenza del Crati e del Busento, Cosenza domina le due vallate...dal giardino pubblico si prospetta una veduta incantevole sulla Sila. Lassù una volta impenetrabili selve.. Il corso fiancheggia la Cattedrale, strano monumento dell'architettura francese.. notevolmente sfigurato poi dal Settecento.. ma sopra ogni cosa a costituire l'unica bellezza di Cosenza è il suo popolo variegato." Ho preso qualche frase per gustare insieme la descrizione del viaggiatore incuriosito, quasi un sociologo, dirà la ricercatrice, che si sofferma sugli abiti delle donne, delle contadine,  sulla loro eleganza malgrado camminino scalze nella mota, sul loro incedere fiere e dritte portando ceste ricolme al mercato.

 Riflette Maurel sulle guerre di conquista francesi in Calabria, su Courier uno dei conquistatori e letterati più memorabili da nessuno ricordato. Poi dopo una sosta con le capre Maurel fischiettando se ne va in automobile, guidata da un quindicenne senza patente, per la terribile Cosenza Paola e raggiunge il convento di San Francesco dove sarà ospite.  

Lui, nel partecipare ai riti comuni, nel dormire una sera presso i monaci, presso i giovani in quel collegio di missionari, in procinto di partire per il mondo dove porteranno il verbo della fede, sente qualcosa di speciale.

 "Per un'ora di tempo non mi sono sentito affatto estraneo agli uomini che mi stanno attorno" durante la cena,  di soli pesce e insalata, si ride di fanciullaggini, ricordi di letizia pura, la necessità della fratellanza ritrovata seguendo l'infanzia, il momento in cui ogni bimbo si stupisce di ciò che conosce. 

Poi Maurel riparte per la Sicilia, anche la professoressa va via, ai suoi studi, noi restiamo avvinti a quella parola "Comunità", a quel concetto "Fratellanza", a quel gesto che ci riporterà al domani. 

Ippolita Luzzo  

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