Nel discorso del ritorno parliamo tanto del sacro, un dialogo da due modi di vedere, quella del non credente e quello della credente. Resta nell'aria quel non detto dell'indicibile di una spiegazione che possa essere certa. Il pensiero umano non può dare certezze. Ed è in questa incertezza che nasce l'arte, nasce l'opera dell'uomo, della civiltà, delle conoscenze scientifiche, della costruzione di riti e presepi.
Nel tentativo di dare certezze nasce la famiglia, la struttura portante di una società, e stasera, per le vie di un paese dell'entroterra lametino, sentiamo l'impronta della storia, degli abitanti passati, andati via, del calore del fuoco che ci accoglie in un grande fusto con pezzi di legna accesa nelle strade dei vicoli. Arde il fuoco sui vicoli e incontriamo Pasquale Floro, artigiano di presepi. Sarà lui ad accompagnarci durante la nostra visita ai Presepi. Lina mi dona aiuto ogni volta, le stradine sono in discesa e in salita con pendenza uguale a quella delle strade di San Francisco, e richiedono equilibrio e stabilità di andatura. I presepi stanno nei magazzini, nelle mangiatoie, luoghi dove un tempo gli abitanti tenevano un asino, un maiale, le botti. Luoghi dove un tempo vivevano le famiglie. Tetti con travi a viste, muri di pietra, pavimento di terra battuta, entriamo.
Molti artisti hanno partecipato a questo terzo anno di Presepi a Conflenti,“Presepi nel Borgo” l’iniziativa ideata dal gruppo di conflentesi 'Gli amici del Casale' e i presepi hanno infatti il fascino dell'originalità, rispecchiando il pensiero e il momento creativo di ognuno di loro.
Vi sono presepi fatti di canne, di sabbia e pietra, incontriamo le cinquanta case intagliate su una grande radice di albero di ulivo, radice interrata per la costruzione di una strada e ritrovata durante i lavori per l'acquedotto. Storie di apparizioni e di nuove testimonianze, di un ulivo simbolo di pace. Sono i simboli infatti ciò che gli uomini creano, simboli da riconoscere affinché il senso delle piazze e dei luoghi d'incontri vadano al di là di una semplice bravura tecnica.
Giunti nella piazza ci informano delle iniziative dell'associazione "Felici&Conflenti" trasmissione della cultura coreutica e musicale dell'area del Reventino. Conosco ciò che fa Alessio Bressi e i suoi collaboratori dai racconti di amici entusiasti. Desiderano far vivere un luogo donando e trasmettendo la conoscenza, il simbolo, la musica, la convivialità.
L'aria è diversa da ogni altro luogo qui a Conflenti, l'aria è serena, mi verrebbe da scrivere se non fosse già nella canzone "O sole mio" una simile espressione, l'aria è leggera e pulita, l'aria è respirabile. Si respira. Incontriamo Anna, i bambini, il marito, Ivana, la sorella di Lina, incontriamo Calipari, un artista di talento, incontriamo gli Amici del Casale e la serata volge al termine con una striscia di luna lassù sulla Querciuola.
Ippolita Luzzo
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