martedì 19 dicembre 2017

Le cartellate di Altamura

Un pezzo del 2011
Dolci d’altri tempi. Rondelle di pasta  spianata col mattarello e poi fritta, passata nel vino cotto. La mia amica le aveva portate con sé da Altamura, era andata a salutare i parenti per le feste
Sera di capodanno 2011.
Dopocena.
Sono passata da lei prima di rientrare a casa e davanti alla televisione accesa, col volume basso però, il caminetto anche esso acceso, lei ha preso due bicchieri, lo spumante, e le cartellate.
Sedute una di fronte all'altra abbiamo mangiato le sfoglie imbevute di vino cotto nello stesso contenitore, abbiamo intinto le
nostre dita nel brunito saporoso e profumato del tempo raccontando di noi, delle figlie, di mio figlio, di amori passati e sempre presenti, dei suoi anni a Firenze, delle lotte studentesche, del dottorato di ricerca, della carriera universitaria che avrebbe potuto fare e non aveva fatto. Aveva scelto l’amore, l’uomo che la teneva per mano e che l’aveva ricondotta al sud, le aveva donato due figlie, alcuni beni, e lei aveva lavorato con dedizione per anni.
Lui, col tempo, si era eclissato, aveva scelto altro, e lei era rimasta nella estatica contemplazione di come tutto ciò era stato possibile. Le cartellate si scioglievano sulla lingua, io mangiavo golosa, ma non sono mai stata golosa di dolci.
IL sapore acidulo del vino me li rendeva gradevoli, le avrei mangiate tutte, ma non potevo, non si fa.
Altamura ritornava nei suoi racconti di bambina, le case abitate da tanti, nonni, zii, cugini, fratello, genitori, il pane di grano duro, alto, da tagliare a grandi fette, e mangiare così, solo col suo giallo intenso in mano, e poi ritornavamo a guardare queste nostre case, così grandi, così vuote, così inutili.
...è stato un capodanno bellissimo.
Il capodanno della consapevolezza, della capacità delle donne di reinventarsi un mondo ogni giorno, avendo sempre un grande affetto anche verso chi non ama più.
La stima verso le nostre scelte lavorative, sentimentali, scelte fatte col cuore, la stima che abbiamo per noi stesse ci permetterà di fare ancora altre scelte, ancora una volta con la passione e l’eleganza del nostro stile.
Le Cartellate rimaste sono state riposte, io le guardavo con languore, sono, ero, nostalgica, non lo sono più, il lento lavorio degli avvenimenti ha ricostruito e ridato una vita nuova, nuovissima.
Vita Nova, come scriveva anche Dante.

 Ps aggiunta oggi nel 2017 Auguri all'anno che arriverà con turdilli e cartellate. 

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