lunedì 13 febbraio 2017

Come un'eclissi solare- David Valentini

Il film della nostra vita. 


Per immagini si fissano i momenti salienti di una amicizia, di un amore, i momenti di un nostro vissuto che, come dice Flaiano "nella nostra vita sono tre o quattro i giorni che contano, gli altri servono per fare volume." 
Come un'eclissi solare racconta proprio così, svolgendo la pellicola della memoria, una amicizia finita, eppure vicinissima. Lui, l'amico della voce narrante, è seduto ad un tavolo dello stesso bar, ignaro, non si è accorto, supponiamo, di averlo accanto. 
Tutto ruota sul perché l'amicizia finisca, sui motivi, se mai ce ne furono, portando tutti noi lettori ad immedesimarci su quel momento che è successo uguale nella nostra vita. 

Quel momento in cui l'amicizia finisce e passa il tempo, ti rivedi, forse, e sei un'estranea, come un'eclissi solare. Il sole non c'è più. 
Nel libro sembra che poi si possa ancora intercettare un messaggio, si lascia infatti il compito alla scrittura di far da tramite, di passare un testimone, il compito sacro del foglio, del dire, una lettera, un messaggio, una scritta dovunque essa sia, basta che diradi l'eclissi. Quando lui dirà ciao, c'è scritto nel prologo, il braccio di colui che narra colpisce la tazzina di caffè e lui tenta di bloccarla per non farla frantumare in mille pezzi. Eppure la tazza cade e nel cadere, sospesa nel tempo, cadono tutti i pensieri, tutti le situazioni, tutto il dirsi dei giorni.
In una produzione letteraria poco incline alla riflessione apprezzo il racconto di David che sa svolgere il tema di sentimenti comuni a tutti, nei momenti del farsi, del frantumarsi.   

David Valentini partecipa a redazione@spaghettiwriters.it e ci invita sulla piattaforma dove un gruppo di affermati gourmet assaggerà e impiatterà nel loro sito  le proposte letterarie. 
Lui scrive i suoi racconti che vi invito a leggere. Saranno motivo di confronto  con amiche e con chi ancora crede a legami affettuosi, fermi al tempo dell'adolescenza, oppure semplicemente a legami come risorsa, un tempo da accarezzare come ricordo.
Ippolita Luzzo   

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