Frontiera di Pina Majone Mauro
Per lungo tempo appagati e felici pag121
Bagnammo nel miele il pane dell’esilio
Oggi però remiamo all'incontrario
Nel mare della nostra indifferenza
Per ritornare dove abbiamo lasciato
Appese al muro le nostre chitarre
…
Non è ricca la pesca ma stasera pag122
Dopo una mensa odorosa di mare
Possiamo riaprire le finestre
Ad una notte da reinventare
Ad un mattino che s’indora di sole
Mentre io comincio con l’intitolare
Al vostro ritorno l’ultimo mio canto
...
Solo tornando s’impara a non partire
…
Ognuno ha il suo tempo e la sua storia pag33
Ma noi del sud non nascemmo vincenti
…
Se la storia non ignora se stessa pag34
Mai più saliremo sui treni dell’esilio
Il ritorno è un circuito della mente pag73
Che ripassa per vie dimenticate
E s’incatena al canto notturno
Di chi grida al cielo sottovoce
Un nome mai scordato che si perde
…
Mare via di sale per
anime in fuga pag159
Dal proprio nome
dalla propria fame
Bentornati alla casa alla foce pag74
Bentornati al fiume della vita
Torniamo insieme meglio se siamo in tanti pag145
Al mare alla casa al campo che lasciammo
…
Nell’asfittico spazio del destino pag185
Ritorno cavalcando la speranza pag230
Mare unico celeste paradiso pag231
In questo sud oscuro come l’inferno
Mare solcato dagli scafi insanguinati
Là dove il fato sbarrò la tua strada
Là io ti attendo in anima e dolore pag 231
Anima che non sa dove cercarsi pag 232
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