Serata a Palazzo Nicotera nelLa Terra dei Recinti, ore 18,30
Valeria D'Agostino con Massimiliano Capalbio autore e Francesco Bevilacqua sciamano del risveglio.
Siamo in molti stasera. Stimiamo molto il lavoro che viene fatto dai relatori nel loro quotidiano far emergere la conoscenza dei luoghi abitati e non. Stimiamo molto la costanza e la preparazione che hanno permesso la realizzazione di progetti di cui siamo orgogliosi. Sono entrambi un punto di riferimento europeo per una storia della Calabria vera e non falsa, fatta di idiozie quale il canale di Suez e il ponte sullo Stretto. Siamo quindi attenti e motivati all'ascolto. Nessun sopore.
Scriviamo e fotografiamo in tanti. Questi i miei appunti su un fiume di parole e didascalie che terminarono come un fiume nel delta delle ramificazioni associative. Infatti alla lunga foce tante furono le associazioni che rimasero ad intervenire.
Ritorniamo dunque alla sorgente.
Contro il vittimismo del sud, Valeria parla di scossa e Francesco riprende la scossa, ribadendo che la forza che c'è e proprio la scossa e lo stimolo a fare.
Speculari uno dell'altro, afferma Francesco ora rivolgendosi a Massimiliano, loro due sono speculari.
Intanto Francesco, dopo aver visualizzato il sonno e la noia che prende tutti i partecipanti a dibattiti e convegni, si propone come rianimatore con defibrillatore. Scusate le rime. Per sollevarci dallo stato di ebetudine soporosa, citando De Martino, lui ci darà l'abetudine, l'abitudine agli abeti, allo sguardo vivido sulla natura. Così vorrebbe. Una scossa.
Poi però fa un terribile racconto sugli orsi addomesticati, che saremmo noi, noi Calabresi, su chi è sveglio e chi no.
Vi scrivo chi è sveglio. Cerchiara è sveglia, Civita è sveglia, Morano è sveglia, Rossano pure, Cariati, Grisolia e Rubbettino. Torre Sant'Antonio e Santa Caterina sullo Ionio svegli. Risveglio era una rivista del primo novecento che abbiamo in casa mia perché parla del fratello di mio nonno materno.
Addormentati stanno i mostri che hanno permesso che si deturpasse il territorio regalandoci Europaradiso a Crotone, et similia.
Ho conosciuto Massimiliano sui monti di pietra, a Cleto, in un suo intervento ad Arminio. In quella occasione ho ammirato il suo dire e la sua dignità e il suo saper non raccogliere tutto il livore che Arminio liberò...
Poi si saranno spiegati.
Benissimo.
Così anche io, Massimiliano, dopo una serata passata a guardare diapositive di cui avrei fatto volentieri a meno e che nulla aggiungono a quello che hai creato tu, ti chiedo: Come potrei, io misera mortale che non guido e non ho chaperon, venire a trascorrere un giorno nelle Orme nel Parco? Aspetto il principe? Oppure meglio che prenda la mongolfiera?
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