martedì 6 ottobre 2015

Paolo Grugni con Melville Edizioni in Darkland

La storia thriller raccontata da Paolo Grugni a 70 anni dal Processo di Norimberga (20 novembre 2015). Un criminologo sulle ossa della Germania. Indagine su una cattiveria senza fine. Il male abita nella Foresta Nera.
Ho letto questo libro in anteprima. Uscirà nelle librerie il 22 Ottobre.
La fiducia impegna- lessi da Gianna Manzini. Ritratto in piedi. Ed ogni volta spero di essere all'altezza della fiducia che autori e case editrici mi onorano, permettendomi di leggere prima.
Doppia emozione oggi perché  sembra ben inventata ma è successo così.
Nel giorno in cui leggo thriller di Paolo Grugni e guardo Melville, casa editrice con il suo bellissimo logo, la balena, Moby Dick, mi arriva il libro di Angelo Tolomeo "La balena ed altri cetacei". Sono straorzata nei mari del polo, e Tra le righe Libri di Andrea Giannasi. Suo il monologo sulla cattiveria nei campi di sterminio che poi è la trama del libro di Paolo. Incredibile e nel leggere il Thriller che sarà sicuramente letto da tanti altri so che  la storia ha sempre bisogno di essere raccontata per non dimenticare il male e le idee sbagliate che lo giustificano. Idee che vengono imbellettate e fatte passare per ottime, in ogni epoca, da chi detiene il controllo dell’informazione e della forza.
Dal racconto, narrato con stile nitido e chiaro,  io estrapolo momenti di quotidianità come  “Crema di zucca coi semi di lino.” Oppure “Trascorse la mattina cercando di finire un saggio sulle grandi menti criminali che il suo editore aspettava gli consegnasse da mesi.” Per poi passare ad una  terribile organizzazione che attraversa tutto il racconto.
 “L’Edda che da  una raccolta di racconti e di carmi composti in Islanda intorno al XII secolo fu poi  ritenuta la fonte principale della storia dei  popoli  Germani per ricercare le origini della razza pura, perfetta ed esser loro  discendenti di antichi dèi pagani, il che avrebbe giustificato la supremazia politica e spirituale sul mondo.” Gente inferiore, dunque, questi tedeschi… “Per cui mi domando, alla luce dei fatti che hanno coinvolto Amazon, se la Germania è veramente cambiata. “Vuoi dire che dietro la facciata democratica, pulita e perbenista, siamo ancora nazisti?”
 Jerzyck, il professore che si interroga,  passeggiò per la città stando attento a dove metteva i piedi. L’umanità era uno dei suoi spettacoli preferiti, una variazione infinita di soggetti e di incroci che formavano la Storia della vita. La Storia, era la storia di tutte le storie, le assorbiva una per una dentro una massa in eterna espansione. Si domandò che fine avrebbe fatto la sua. Allo specchio. Ma quello che lo colpì era trovare per la prima volta segni d’invecchiamento. Non era più lo stesso, si stava trasformando in un altro, un altro che era già dentro di lui e con gli anni avrebbe preso il sopravvento. La sua immagine riflessa gli ricordò Lacan: ‘Io è un altro’. Si rese conto che andava aggiornato: ‘Io è un altro. Ma l’altro non è io’. Comunque la girasse, la conclusione rimaneva la stessa: la vita era una malattia che portava alla morte”
““Chi è stato torturato rimane torturato.” Jean Améry
Il libro apre con una dedica a Jean Améry e continua sul chiederci una continua vigilanza perché  “I nazisti hanno perso la guerra, ma noi stiamo perdendo il dopoguerra.” Simon Wiesenthal”
Comincia e finisce con due frasi di  Wiesenthal il libro.
“Mi viene in mente quello che affermò una volta il vostro amato Wiesenthal: la verità ha il curioso modo di venire a galla nei momenti più inopportuni.
Ma ora la verità posso anche smettere di tacerla, la saprai comunque tra poche settimane.”
E ritorno al protagonista ed all'autore con questa seconda giornata del libro.
Jerzyck si trovò di fronte una mattina di inizio settembre da ricordare, una di quelle in cui la Germania ti entrava nell'anima e sapevi che quella era la tua patria e che mai l’avresti potuta scambiare con un’altra. . Anche se viveva in mezzo a un popolo che non aveva mai capito i suoi poeti, era in giorni come quello che era orgoglioso di essere tedesco. Dietro le barriere erette contro le dolorose variabili delle propria biografia, c’era un uomo pronto a cambiare per arrivare un giorno a comprendere tutto quello che gli era sfuggito e perché. Che sapeva essere tanto, sperava solo non fosse troppo e troppo tardi.”

Paolo Grugni (Milano, 1962), germanista, oltre a Darkland, ha pubblicato sette romanzi: Let It Be (Mondadori, 2004), Mondo serpente (Alacrán, 2006), Aiutami (Barbera, 2009), Italian Sharia (Perdisa Pop, 2010), L’odore acido di quei giorni (Laurana, 2012), La geografia delle
piogge (Laurana, 2013), L'Antiesorcista (Novecento, 2015).
DARKLAND
Il male cerca l'oscurità e odia la luce
Melville Edizioni





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