domenica 20 aprile 2014

Lo zainetto di Aldo Varano.



 

Lettere a Lucilio. “ Ritieni di essere felice, quando ogni gioia nascerà dal tuo intimo, quando osservando le cose che gli uomini rubano, bramano, custodiscono gelosamente, nulla troverai non dico da preferire, ma neppure da volere.  Sarai in possesso del tuo bene quando sarai convinto che i felici sono gli esseri più infelici.” Così Seneca a Lucilio.

Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’, cantava Lucio Dalla.

Da Lucilio a Lucio ci scriviamo per dire che no, non può essere che vada così.

Caro Aldo leggo i tuoi articoli su Zoomsud, il tuo giornale online. Sento la tua ragione domandarsi il perché di tanta irragionevolezza e capisco.

I tempi, le situazioni, i luoghi sono stretti, lo spazio manca, e i furbi, gli amorali vanno in Europa a cavallo di plebisciti popolari.

Siamo stupefatti, io e te, insieme a tanti altri, ma reagiamo in modo diverso.

Intanto a me che vadano o non vadano in Europa non interessa, io non credo al voto come espressione popolare, ormai non più, con leggi che sempre più hanno svuotato il mare, e creato solo apparati di votanti da vendere al miglior offerente. Un patto fecero di muto soccorso. Un patto fra amorali.

Io ho solo insegnato, per pochi anni, ma insegnato ai miei alunni le parole di Seneca. I miei alunni erano piccoli e non borbottavano.

Tu hai scritto su Paese Sera, giornale che ho amato e letto, mio giornale, per anni ho rimpianto la sua  fine, tu hai scritto per testate nazionali, sei un giornalista con una forte tensione morale, non puoi meravigliarti, addolorarti, non puoi sorprenderti di candidature condannabili, non puoi considerare un telegiornale regionale un vero telegiornale se è solo un ricettacolo di notiziole su cestini e soppressate.

Non puoi.

Ho imparato ad insegnare non dopo laurea in filosofia, non dopo concorso abilitante, ho imparato dopo anni, sbagliando e urlando.

Quando ho smesso di urlare gli alunni mi hanno sorriso.

Tu non hai mai urlato, tu ci insegni giorno per giorno la ragionevolezza, di te ho con me la dolcezza e la severità, la semplicità e il rigore  della lucidità.

Saggio sulla lucidità

Il tuo zainetto, i tuoi appunti, le tue riviste, tutti gli incontri che tu avrai fatto sono immensa ricchezza non solo per te, per tutti noi.

Credi tu che Scopelliti possa mai piacere a uno di noi?

No, vero?

Con stima immensa, auguriamoci un giorno di scordar per sempre chi siano loro.

Un saluto da Andrea Barbato, scriveva il mio giornalista amato, so a memoria alcune sue cartoline.

Ed io, immodestamente ti saluto con un post.

 Ippolita Luzzo


  

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