sabato 27 ottobre 2018

Libriamoci al Liceo Classico di Lamezia Teme con Alessandro Leogrande e Litweb

Alessandro Leogrande al Liceo Classico "Francesco Fiorentino" con La Frontiera, nella manifestazione nazionale di Libriamoci, è una opportunità nata da un incontro casuale con la mia amica, docente di filosofia, che ha subito contattato la docente di Italiano e Latino, Maria Chieffallo, dandole il mio numero di cellulare. Detto fatto, grande incontro sul nome di Alessandro Leogrande, proposto ai ragazzi della prima e seconda B del Liceo, in nome di una letteratura civile e militante. All'ingresso della porta della Biblioteca una frase di Luis Selpuveda: La frontiera scomparsa"La letteratura è il modo migliore per cancellare le frontiere, per dimenticarle e far sì che l'essere umano si muova liberamente nel territorio dell'immaginazione, in quel territorio che non conosce limiti né patrie, ed è semplicemente un luogo o mille luoghi in cui il lettore entra dopo aver aperto un libro. Il mare è uno solo, ma ha molti nomi. La terra è una sola, ma si nasce, si vive e si muore in posti che si chiamano in un modo o nell'altro."
 

Nel dare il messaggio di una letteratura di pace e di fratellanza eccolo Alessandro tra noi, nei video scelti dalla collega entusiasta della mia proposta, eccolo fra noi a dirci quanto sia perniciosa l'ignoranza, quanto noi tutti pochissimi o nulla sappiamo di questo esodo biblico, di questo movimento epocale di popoli, di quanto sia dura ed efferato il regime in Eritrea, di cosa successe ai curdi, ai siriani, di come sia preparato il viaggio, da quanti mesi è fatto un viaggio e di come il viaggio trasformi chiunque lo faccia. Video incredibili di testimonianza seria, come serio è stato il lavoro di Alessandro Leogrande, giornalista e scrittore, vicedirettore della rivista "Lo Straniero" che ha chiuso l'attività proprio pochi mesi fa. Alessandro è morto un anno fa, a quarant'anni. Il suo anniversario sarà il 26 novembre e noi stamattina ci promettiamo appuntamento proprio in quella data per riparlarne, per riparlare dei tanti temi da lui trattati, in "Uomini e Caporali" viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del sud, mai debellata la schiavitù nel lavoro, sull'Ilva, sull'Albania, sempre "in difesa degli ultimi e dei ferocemente sfruttati nei più diversi contesti: nell'ambito del caporalato, degli immigrati, dei desaparecidos in Argentina, e ovunque ci sia stato un sopruso" per dirla con le parole di suo padre, morto dopo qualche mese. 
 Nel 2018 la capitale dell'Albania, Tirana, gli ha intitolato una strada e postumo è uscito il libro "Dalle Macerie" con prefazione di Goffredo Fofi, qui con noi, in un'altro filmato, al Salone del libro di Torino. "Dalle Macerie" sono gli articoli su Taranto, su questa città avvelenata dall'industria siderurgica, su questa città ammalata che accetta la malattia come sopravvivenza. Una violenza alla città. Gli alunni annuiscono, partecipi.
Leggono alcuni brani del libro La frontiera, i capitoli iniziali, leggono Teresa e Stella, gli alunni intervengono promettendo che continueremo a conoscere e a leggere quello che lui ci ha lasciato come un testimone, come la staffetta che i corridori si scambiano in corsa. Io racconto loro come lo abbia conosciuto, alla notizia della sua morte, come mi passavano i tanti post su di lui in rete, di tanti suoi amici affranti. Ho cominciato a leggerlo ed a portarlo con me, e stamani lo riscrivo qui in Litweb, nella finestra sul mondo, nel luogo dove impariamo a conoscere il mondo.
Nella felicità dell'incontro con alunni e collega esco e incontro un mio amico, bibliotecario in fieri, al quale racconto, sapendo di essere capita, come un libro possa, come un libro riuscirà a fare testimonianza di questi tempi di orribile confusione sul nulla.
Nel dirci ciò che pensiamo entrambi io ritorno allo sguardo fiducioso di Teresa, Stella, Iacopo, di Asia che ha fatto le foto, dei ragazzi della prima e seconda B, dai nomi bellissimi e dagli occhi attenti, ragazzi che hanno conosciuto stamattina in Libriamoci Alessandro Leogrande
Un grande grazie a Maria Chieffallo che ha permesso tutto ciò. 
Alessandro ne sarebbe stato contento, ne sono sicura. 
Ippolita Luzzo. 

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