Siamo al Marca Di Catanzaro, la luce delle 11,30 attraversa le vetrate della sala conferenze e impressiona gli scatti fotografici, donando immagini poco a fuoco. Tutte giustificazioni mie per dire che non so fotografare l'aura che avvolge Simonetta Lux mentre sta parlando della storia dei Musei, della loro trasformazione e dell'arte in questo mondo un po' pazzo. Inizia così Simonetta Lux: "oggi il mondo è in po' pazzo e fa dipendere l'artistiticità da quanti siano i followers. Quindi cosa è l'arte? e Come lo sia? E come mai siamo qui a parlare di musei e sentiamo il bisogno di contestare i musei istituzionali?
Musei senza pareti, sembra indicare nel cubo nomade Silvia Pujia e ogni artista si è sentito poco accettato dal suo tempo, ogni artista si è sentito in esilio. Sono proprio gli artisti a non aver accesso al Museo. Nel momento nascente l'arte non sta mai nel museo. Duchamp fuori dal museo, il situazionismo, Dada, Breton, fuori dal museo.
Si parla stamani di Pratica costituente, di un nuovo modo di ripensare alle attività museali, non più pacchetti da offrire al pubblico ma creare incontri fra persone. L'artista diventa persona e comincia a rifare cose nei luoghi proibiti per creare relazione col pubblico, anch'esso non più amorfo, ma costituito da persone. Dalla persona artista alla persona che fruisce, nella fruizione di un gesto artistico la trasmissione di una testimonianza: l'arte.
L'arte e le tracce che lasciamo di noi, L'arte e l'azione narrativa della molteplicità delle connessioni, l'arte e lo stupore. L'artista diviene ora critico e curatore di se stesso, l'artista è vivo e agisce insieme a noi, sta dicendo Simonetta Lux, ricordando di aver portato nella scuola, ai suoi studenti, sulle scene, gli artisti vivi, e di aver portato a scuola, "da viventi" coloro che non lo erano più. Nel ruolo di un "Agire la critica" di idea di apertura.
Occuparsi dell'uomo non finito. Oggi sembra si dia tutto a tutti, in modo superficiale, sembra sia così.Eppure sapendo tutto c'è chi si interroga, ed è questa la novità. Nella luce e nel carisma La Lux ci ha rapito siamo pronti per la levitazione dei corpi e della mente con l'intervento di Cesare Petroiusti. Cesare inizia con l'etimologia della parola Museo, luogo sacro alle Muse”, nome di un istituto culturale dell'antica Alessandria d'Egitto, nato accanto alla Biblioteca, come strumento del museo stesso. Ci parla delle Muse, le mediatrici fra noi e il divino, le mediatrici fra noi e il mondo sensibile, nel bisogno umano di avere accesso al sensibile, di riappropriarsi del sensibile, di un'estetica del sensibile. Le muse non sono un concetto unitario, sono la molteplicità. Nel delirio di Dioniso e nell'equilibrio della sapienza, l'amplissimo territorio dove tracce umane segnano la storia.
Ora invece sembra che l'arte sia solo un affare da vendere nelle sciagurate Fiere d'arte, da vendere a pacchetti per i giri turistici nei musei, nelle mostre confezionate. Tutto il contrario dell'esigenza artistica, del respiro artistico, dell'attimo vitale donato a chi saprà prenderlo e farsene testimone. Cesare ci fa etimologia della parola Nomade, Nomos in opposizione alla follia, Nomos, la legge, e nomos la linea che separa un campo da un altro. La linea che si attraversa per andare da un campo ad un altro. L'arte come migrazione di pensieri, l'arte come possibilità. Una sfida umana.
Già mi sollevo altissima al soffitto e volerei senza limiti e confini se non avessi accanto il freno della forma. Una mattina di arte viva.
Silvia Pujia parla di equilibrio tra il dentro e il fuori, Idea semplice, idea di un nuovo umanesimo, dell'arte come scambio di pensieri.
Spettacolarità e non più spettacolo, sembra questa la tendenza nel dibattito museologico internazionale, scrive Silvia Pujia. Il Museo spettacolo perde la funzione testimoniale per inglobarne una di tipo indicale: Musei che si autoesibiscono. Fuori dall'istituzione museale Silvia Pujia analizza tre esperienze romane: Il Museo Dell'altro e dell'Altrove di Metropoliz_città meticcia di Giorgio De Finis, il Museo all'aria aperta do Fausto Delle Chiaie e il Museo dell'arte contemporanea in esilio
di Cesare Pietroiusti.
Che cos'è una istituzione museale e cosa è avvenuto nelle istituzioni museali nel corso del XX secolo, quali trasformazioni abbiano cambiato il concetto di museo e di fruizione dell'arte fino ai nostri giorni, è ciò che si chiede Silvia Pujia, in questo libro, esito del Master in Curatore di Arte Contemporanea conseguito a Roma, presso l'Università della Sapienza.
Una lettura sugli spazi aperti della conoscenza e della libertà, nella luce della volontà artistica.
Ippolita Luzzo
Dal Cubo Bianco Al Cubo Nomade Pratiche di Decostruzione Dell'Istituzione Museale,con Prefazione di Simonetta Lux e Postfazione di Giorgio De Finis.
Oggi 5 maggio 2018 ore 11.00
Marca - Museo delle Arti di Catanzaro
Simonetta Lux, già ordinario di Storia dell'arte contemporanea presso l'Università "La Sapienza" di Roma
Cesare Pietroiusti, artista
Silvia Pujia, autrice
Modera:
Simona Caramia, docente ABA Catanzaro
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