lunedì 24 novembre 2014

Leonardo Soresi- Fischia il vento








La vita che vorremmo   22 agosto 2011
Nell’estate del 2005 mi innamorai di un racconto di Leonardo Soresi-  Premio Chatwin 2004- Il ragazzo che non  voleva viaggiare. Era sull’inserto della Repubblica Viaggi. Lo lessi a tutte le persone che venivano a trovarmi, lo lessi tanto che alla fine lo sapevo a memoria. L’ho conservato e ti scrivo ancora su quel giornale. Era la storia di un ragazzo in un deserto,  con l’otre che gocciola e lui rimane senza riserve. Sono i pensieri , i suoi, di qualcuno che morirà perché rimane senz’acqua. Sono pensieri molto belli ed io li feci miei. Io quell’estate bevevo, per infusione, nel port, la pozione della maga Circe, così chiamavo la chemio pesante, due volte al mese, il folsfox, e due volte al mese  mi trasformavo, poi mi riprendevo. Ma quello fu un periodo fertile perché la forza impiegata per non soccombere mi ha aiutato ad affrontare il peggio dei giorni successivi. Dopo nulla fu più come prima.


Da Il ragazzo che non voleva viaggiare a Il ragazzo che cavalcava il vento
Ho comprato il libro il 20 novembre, l'ho letto e mi son detta che avrei scritto a Leonardo, una bellissima persona, nel mio immaginario lo è dal 2004, da quando io ho accanto a me il suo racconto.
Un incontro fra il suo primo racconto e questa storia. Si incontrano i due ragazzi, dopo molti anni, con in mano l'acqua che disseterà: La Passione.
Leonardo è un uomo meraviglioso, che crede in quello che scrive, che vive quello che scrive, che è onesto.
Leggo Quindi e conservo " La vecchiaia non mi ha insegnato proprio niente, si accusò. Dovrei sapere che di sogni non si vive." Randy quando ha appena fatto salire sul suo pick-up Javier e Juanita  reduci dalla traversata nel confine Messico  America.  Guarda questi due adolescenti che si stanno aprendo alla vita con una immensa responsabilità sulle fragili spalle.
Tutti abbiamo sogni, caro Randy, mi ritrovo a sussurrargli io, tutti, anche io, da vecchia, forse incosciente, forse immatura, forse appassionata della scrittura.
La corsa della vita. Da pigra invidio coloro che corrono, da nata stanca, invidio benignamente, fin da piccola, chi poteva nuotare, scappare. Eppure non avevo menomazioni se non una eterna stanchezza.
" Dove aveva preso le energie per quell'ultimo sovrumano sforzo? ...Ad un tratto si era sentito attraversare da una sferzata di coraggio e da un senso di onnipotenza mai provati prima...e comprese che niente è irrealizzabile se uno ci crede davvero." Poi certo dobbiamo sapere che non si realizzerà per come noi avevamo in mente. Quasi mai.
Ma, e tu lo dici, la sconfitta, una volta tanto, aveva fatto più notizia della vittoria.
"come la vita la prima metà di un rarahipa si corre con le gambe, la seconda metà si corre con la testa"
Leggo questa bellissima cosa che è la vita che io non ha fatto, leggo le bellissime corse e il mondo che io conosco pochissimo, immagino e ricordo un anno, a scuola, con i miei alunni a studiare la tribù degli Yanomani, dimentichi di fare storia tradizionale.  Leggo gli allenamenti che non farei mai, e poi guardo tutti i fogli che giacciono in casa, persi nel nulla di una corsa che io non farò.
Perchè scrivere un racconto poi è un'altra cosa, richiede un allenamento che non avrei.
Mi piace moltissimo parlare con amore, con passione di chi scrive con altrettanta sincerità, con entusiasmo.
Mi rendo conto che muovere critiche ora sarebbe come increspare il mare della bellezza, ho già visto la tua umiltà, il tuo pudore, quindi se ti dico cosa manca lo faccio per esser utile.
La dilatazione di alcuni avvenimenti fa scemare la tensione,  a volte ripeti alcuni episodi in modo simile nella prima e seconda corsa, il ritmo del racconto si affievolisce e manca.
ed il ritmo, che pur è presente per molto, nel tuo libro, è tutto.
Inezie, non stare a pensare ad errori, ma io lo rivedrei, di pochissimo, e poi questo libro  deve correre nel vento, nelle scuole, correre per le strade del mondo, per tutti i villaggi, per tutti i paesi, per l'immenso mare che ci unirà, nel mare dell'immaginazione. Con un bene immenso ed un grazie a te

1 commento:

Leo ha detto...

Ciao Ippolita
che bella recensione! Me la stampo e me la conservo dentro la mia copia del romanzo! Grazie!
E sappi che anche le critiche e i suggerimenti, sono anche le mie... sul ritmo del romanzo avrei dovuto lavorare di più.
Leonardo