lunedì 1 settembre 2014

Il segno del destino-Bene- Carmine Torchia








Il segno del destino- Bene- Carmine Torchia
Metto il CD di Carmine e accendo il motore.
Dopo poco inizio a dirmi che non vado, che torno a casa, che non so proprio dove andare, che non ce la posso fare, che non mi va.
Le note di Carmine sciolgono indecisione. Bene
“ Ma che ne so! Ma che ne so!” sta cantando lui
Ed intanto vado.
Al mare. Ad alta voce, mettendo la musica al massimo, come i tamarri, come gli scemi disturbatori, come chi non sente e non vuole sentire.
Bene
“Giorno dopo giorno assumiamo l’aria delle foglie sopra i rami, e si può cadere per posarsi sulle mani di chi sta passando senza avere neanche idea di trovarsi là per una ragione”
Infatti arrivo a mare, azzurro, prendo ombrellone azzurro, vado in acqua azzurra, incontro in acqua piacevole conversazione, ci presentiamo, in acqua azzurra, con Adriana e  ridiamo, mentre arriva Luciana, tutta azzurra, mi sembrò, con cappello, continuammo a conversare di Tiberio e di Sallustio, ridendo.
“Ed arriva il giorno che mutiamo in fogli libere, forti del ricordo che tutto è passato ormai per tornare ad essere musica.”
Bene, Carmine.
“ Ma che ne so! Ma che ne so!”
Il segno del destino possiamo raggirarlo, possiamo arginarlo con il piacere vero di esser quel che siamo, fragili ed umani, curiosi e ridanciani, se amiamo fortemente e noi amiamo fortemente sapere le cose che studiamo.
Se sappiamo che vogliamo sapere qualcosa già sappiamo.
Bene
Sapienza ti salverà, dal libro dei profeti.
“Dov’è finito il mondo? Me lo chiedo mentre affondo…” mentre nuoti, vorrai dire.
 Carmine. Correggi.


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