sabato 31 marzo 2018

Pablo Paolo Peretti Cinque streghe danesi e un poeta

Piccoli cerchi che si espandono.
La coincidenza del sabato santo lega le poesie di Pablo Paolo Peretti ai riti religiosi della settimana santa, una settimana in cui la Chiesa celebra il sacrificio, la morte e la resurrezione.
Nel libro di Pablo le donne sono protagoniste anch'esse di martirio, furono duemila in Danimarca  le donne accusate e uccise per stregoneria. Torturate dal tribunale dell'Inquisizione con spietatezza, già  nel 1487, l'inquisitore Kramer descriveva e consigliava i trucchi per svelare chi fosse una strega. Da allora fino al 1700, le donne ostetriche, studiose, o con forte carattere, venivano bruciate al rogo. La Chiesa vedeva in loro il maligno, vedeva nella forza, nella conoscenza, la morte e il peccato. Secoli bui.
Di queste donne il poeta sente ancora le voci e ne sceglie cinque, cinque donne a cui dare voce, cinque donne da fare parlare all'alba degli anni duemila, anni altrettanto problematici per chi vuole vivere di conoscenze e di autenticità.
Johanne, Giertrud, Anna L., Maren, Anna B., parlano attraverso Pablo, il medium, il poeta tramite, lui che è voce e vive insieme a loro. Lui sceglie di firmare insieme a loro la prima delle dieci poesie che ogni donna avrà per presentarsi al mondo. 
Mi succede alcune volte di intercettare amicizie e sinergie, amicizie e compagnia, lontane nel tempo e nello spazio, e sono felice di avere  qui con me questi versi in cui vi è amicizia e somiglianza fra le donne ingiustamente arse e noi, fra il poeta e le donne, e lo stesso disprezzo verso le tante ingiustizie. Maren Spliids messa al rogo nel 1641
Il vostro sputo
il vostro disprezzo
lo porterò 
dentro quel fuoco che vi libererà di me. 
E voi vi sentirete sollevati
condannandomi 
a rinascere dalle mie ceneri.
Cominciate a chiudervi in casa. 
Il mio bussare alle vostre porte 
non conoscerà tregua.
Sembra di vedere Maren e Pablo insieme alle altre,  sul palco della nazione Danimarca, di ogni nazione, di vederli mano in mano, di vederli in piedi, dritti, davanti ai regnanti, ai cardinali, ai giudici, ai torturatori. Sembra di sentire quel bussare, nella potenza evocativa del verso, nella forza della poesia.
Cinque donne innocenti e un poeta. 
Giertrud morta nel 1577
la sua quotidianità, 
Una tovaglia a fiori/che contrasta con un giardino/millecolori./ Seduto/mangio pane e estate/lasciandomi provocare da una mosca/...
Sono erba, luce e cielo    
e l'ultima strega condannata a Ribe, Danimarca, nel 1652, Anna Bruds: Sei il fiore/ dentro il bicchiere/ quello/ che colora questa stanza.
Ed ancora nei cerchi che si espandono 
Mi piacerebbe fermare la vita su queste mie fantasie di uomo solo il dialogo con  Johanne, diventa un cerchio che si allarga sempre più.
I cerchi di Pablo
Ippolita Luzzo 


Pablo Paolo Peretti è nato il 5 Ottobre 1957 a San Donà di Piave, Venezia. Dal 1999 abita a Copenhagen. Le sue pubblicazioni sono Crowded Airports and Tired Queens / Aeroporti affollati e stanche regine (2016); Cucina di rabbia e poesia (2015). Ha scritto poesie contenute nei romanzi Olivia e Noi due come un romanzo (Mondadori) di Paola Calvetti. Nel 1994 è stato freelance e opinionista per il mensile Moda (Nuova Eri). Sue poesie sono state lette su RAI3 e citate su importanti riviste italiane.

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