giovedì 29 marzo 2018

La spartenza a chitarra battente: Francesco Sicari e Francesco Loccisano

Sono passati quasi dieci anni dal giorno in cui andai da Giacinto Lucchino per costruirmi una compilation di canzoni per l'unico compleanno io abbia festeggiato. Mi ricordo quanto mi sia sentita compresa e quanto nel tempo noi tutti abbiamo riconosciuto a Giacinto e fratelli una competenza musicale e una sensibilità sociale. Plaudo quindi alla scelta dei musicisti sul palco dell'auditorium del liceo Tommaso Campanella.
Due gruppi si sono alternati e  hanno confluito in un canto da me amato: La Malarazza, u cristu in cruci. Mi sembrava di rivedere Mimmo Martino sul palco, con La Mattanza, mi sembrava di risentirlo parlare a cena accanto a me, dopo quella nostra partecipazione a Tabula rasa, sul palco di Reggio Calabria.
Ippolita, mi diceva, hanno distorto tutto, Modugno ha usato male un testo, lo ha piegato a fini commerciali. Mi spiegava anche altro e io non ho preso appunti, ma rivedevo ieri sera negli occhi e nella voce di Francesco Sicari, cantautore di origine di Briatico, la stessa dolente adesione ad una realtà di distorsione.
Sul palco dove si è esibito con la partecipazione della prima violinista dell'orchestra di Ennio Morricone, Prisca Amor, Massimo Cusato e Attilio Costa, Francesco Sicari incontra Francesco Loccisano.
Con lui, chitarra battente, parlerà di spartenza, del dolore di lasciare questa terra, e  insieme ricordare  Tommaso Bordonaro,  una data, 15 agosto 1988, per descrivere cosa sia, e come si possa definire, La Spartenza, in un diario, in una canzone, su un palco.
La chitarra di Francesco Locisano batte il ritmo, batte il tempo, batte la storia infigarda del sud, la batte proprio. 
Francesco Loccisano ha fatto parte dei Taranta Power di Eugenio Bennato, ha collaborato in un live con Gianna Nannini, con Vinicio Capossela, con il percussionista Andrea Piccioni, e ieri sera insieme a Tonino Palamara e Nicola Scagliozzi ci avrà suonato i brani del suo album Solstizio.
Risuonava la musica battente contro un sud in cui il retaggio del pressapochismo è difficile da sconfiggere, contro un sud avvelenato e mediocre.
 Nemmeno contro, in effetti, perché se stai lottando contro hai già un nemico da combattere e un campo di battaglia e non fantasmi.  
Il sud è territorio di fantasmi. E nella sparizione del tutto risuona limpida la protesta ritmica battente di musicisti per davvero. 
  
I protagonisti sul palco sono artisti riconosciuti e di grande virtuosità, ho fatto fotografie sfocate e solo queste mi sembra siano degne di essere messe in pubblico, chiedo scusa,  resta per me una grande fortuna aver potuto applaudirli. 
Ippolita Luzzo 


 "Ieri sera vi era una rassegna nata da un'idea di Ecsdance con la provincia di Catanzaro e ora da due anni sviluppata con Sorvolandia nella manifestazione Settembre al Parco Terra tra due mari"   

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