Ho creato un luogo inesistente dove stare per conforto al cielo che non ho e leggo per convincermi sia possibile colorare di parole quel cielo che non c'è.
Negli anni questo luogo che non esiste è diventato un regno abitato da scrittori, artisti, giornalisti, da persone che mi chiedono un pensiero, un conforto. Quello stesso che io chiedevo al cielo che non ho. La creazione letteraria di un immaginario. Oggi con noi
Pasquale Allegro fa collezioni di cielo raccontando di un suo alter ego che trascorre "la giornata fatta di passi su passi a echeggiare per i corridoi vuoti degli uffici"
"A volte si cammina per dirigersi da qualche parte, a volte si cammina e basta."
ed anche Pasquale nel confortare il personaggio che gli sussurra "non esiste un rifugio contro un nemico chiamato solitudine" risponde "Quel rifugio esiste da qualche parte... magari è questione di tempo e si può sempre incontrare..."
Un racconto di formazione scritto come un diario
Collezioni di cielo di Pasquale Allegro
Delicato dipinto acquarellato in tinte pastello diluite in mille soffuse sfumature.
Racconto di tanti racconti su momenti che il protagonista racconta a se stesso su foglio.
Fogli sparsi nei giorni grevi e leggeri di una età incerta che richiede decisione e scelte.
Difficile sapere dove andranno le strade che si aprono, si chiudono, si percorrono senza.
… il giornale di una vita accartocciato tra i pensieri, in una rubrica tra il passato e noi.
I vari giorni, tutti i suoi giorni, sono rimasti fissi nel pensiero e sono rimasta a chiedermi quanto sia difficile vivere da giovani, quanto sia difficile vivere da vecchi.
Ho sentito lo spartiacque generazionale fra me lettrice di età adulta ed un protagonista che vuole accompagnato nelle sue decisioni per convincersi che stia facendo la cosa giusta.
Fai la cosa giusta… abbiamo fatto la cosa giusta?
Il protagonista sceglie gli affetti, ritorna, guarda il figlio crescere, intesse un tessuto di sentimenti, di affetti, di relazioni, di rimandi, di tempo fatto di abbracci, di sorrisi, di amicizia
Augurandosi che sia quella la cosa giusta
Collezioni di cielo è una preghiera alla sorte, un lungo sogno fatto con brevi passaggi, quasi dei flash, affinché la sorte sia benigna, affinché lui riesca ad imbroccare il vero, il suo.
Saranno in tanti a si rivedersi in quei momenti e si sentiranno consolati di non essere soli nel disorientamento epocale di una generazione senza cielo.
Commozione e quasi tenerezza nasce in lettori adulti leggendo questo diario, lettori che, smaliziati, privi di ogni giorno nuovo, dolorosamente o prosaicamente sanno che qualsiasi sia la strada che si prenda niente e nessuno ci rassicurerà nel nostro sbilenco cammino fatto di rinunce in nome di altro, altro che ha la stessa sostanza delle nuvole.
La vita è bella per questo, vivere vuol dire crederci ancora anche inventando luoghi immaginari.
Credere possibile raccontare ad un nostro caro quel cielo che vediamo solo noi.
Credere possibile che esista un giardino, una casa, una città non vuota
Una città abitata da un cielo azzurro, da rondini felici che garriscono al vento fresco di un divenire che odori ancora di alterità
Collezioni di cielo è un regalo; donandomi il tuo libro ed affidandolo al regno benigno di una Litweb, una letteratura libera, ricordo ancora quando lo hai donato allora, il tutto ancora in bozza, spillato, come Kavafis, e tenuto al caldo di una borsa capiente che mi è sembrata la calda cuccia, il tepore affettuoso, il ventre materno che nutre e fa nascere il figlio… la tua borsa, la borsa dello scrittore
Collezioni di cielo… poi farai collezioni di mare…
Con amicizia, ricordando il Breve trattato sulle coincidenze, quella sera da Domenico Dara, ricordando Pessoa ed il Maggio dei Libri del 2013, Frontiera per noi, sotto il cielo del regno.
Ippolita Luzzo
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