Al tavolo fra i relatori stava allora Gianluca Covelli, curatore e critico d'arte, eravamo al Complesso Monumentale San Giovanni a Catanzaro. Come allora stasera a Cosenza, al MAM, museo delle arti e dei mestieri, Gianluca Covelli cura la mostra su Paolo Aita. Lui mi porge il suo intervento, noi siamo arrivati molto tardi e proprio ai saluti, però rimaniamo oltre la chiusura a chiacchierare. Hic et nunc il titolo del suo parlare di Paolo Aita. Esserci, non solo come localizzazione nello spazio ma qualcosa che ha a che fare con il modo in cui l'Essere si dà nella storia, nell'esistenza dell'uomo. Una stretta emotiva lega gli uomini tra loro vicini ad una dottrina cognitiva che crea soddisfazione. Tutti i movimenti storici e artistici, tutto ogni ogni nostro fare, secondo Vico, nasce da impulso emotivo e solo dopo interviene la conoscenza e lo studio a spiegare, a costruire. Con il senso alto del piacere.
Ho conosciuto Paolo Aita attraverso le parole dei suoi amici, dei curatori di questa mostra in suo ricordo. Mi è rimasto amico, come mi sono rimasti amici Alessandro Bozzo e Rocco Carbone, entrambi conosciuti attraverso le parole degli amici. Mi succede così con frequentazioni atemporali oltre il sensibile. Si può vivere dopo la morte nei racconti di amici cari e diventare amici di chi si appropria di quei racconti.
Avevo già scritto su Paolo Aita, stasera incontro le sue poesie, nelle mani del responsabile della Vertigoarte, la galleria di Cosenza, promotrice di questa mostra insieme ad artisti e ad altre associazioni. Leggo e fotografo le sue poesie, grata a Salvatore Anelli che me le dona in fogli sparsi. Torno a casa ricchissima. Fogli e fogli con me. Parole e opere. Intanto che si conversa raccolgo una gratificazione assoluta, sciolta da qualsiasi legame: ciò che vedo in anteprima di un qualcosa che avverrà e di cui taccio, un segreto che tutti poi applaudiremo e la parola di Ghislain Mayaud, amico di Paolo Aita, docente e critico d'arte, nonché artista e poeta, dire del mio pezzo su Paolo Aita È una carezza.
Ancora più unita
sarai di questi segni,
piccoli grani di delizia.
Un fermo, una pausa
che si impunta,
Svirgola e s'arriccia
nei pensieri. (Paolo Aita)
Nelle relazioni che ci fanno vivere raccogliamo i versi di Paolo Aita, le opere degli artisti, il momento sensibile, il fuori nelle musiche e nel ballo, nei gesti e nel presente che già lontano è, lasciandoci l'amicizia che ci rallegrerà. http://trollipp.blogspot.it/2017/03/quella-sera-vertigoarte-ponte-di.html
Ippolita Luzzo
Nessun commento:
Posta un commento