giovedì 7 luglio 2016

Per lettori forti Le Parole Orrende di Vincenzo Ostuni

Vincenzo Ostuni raccoglie da qualche anno parole. Parole orrende. Con la collaborazione di molti altri come lui incuriositi dai vezzi e dalle frasi alla moda di una conversazione scivolata sul banale invece che su una banana. 
Parole orrende ascoltate con bonomia e trasformate in magneti da incollare sul frigorifero della cucina e sul cruscotto dell'automobile come il famigerato "Papà non correre" degli anni sessanta. 
Parole orrende a volontà tutti noi usiamo, mai sazi di coniare nuovi neologismi e prenderli per veri sostantivi. 
La lingua è viva, nasce e cresce con i suoi parlanti, si muove e si dibatte, si contorce nell'uso e nell'abuso, flessibile ai tempi ed alle occasioni. Vi sono lingue specializzate, per la scienza, per la burocrazia, per la medicina, sono lemmi conosciuti da pochissimi addottorati, poi vi è la lingua usata dal volgo, da noi, da tutti.
Una lingua vivace e mista, un cofanetto di Parole orrende, uno scrigno da regalare. 
Dalla conversazione allo scritto, le parole si sono spostate e sui tasti si scrivono come se fossero un parlato. Si sono accasate con altre e, aggiungendo l'aggettivo e l'apposizione, vanno a passeggio sempre insieme come una famigliola affettuosa e ben assortita.
Per lettori forti
come idea-regalo
sfatiamo un mito

#paroleorrende

il primo stronzo che passa
non fa sconti a nessuno

Non sono bellissime? Chissà quante volte le avrete ascoltate anche voi, chissà quante volte le abbiamo dette pure noi! e se riflettessimo su ciò che diciamo? 
Questo mi sembra il sorridente invito di Vincenzo Ostuni e dei suoi amici che si sono divertiti a segnalarle su Twitter e su Facebook per due o tre anni e ora diventeranno la moda dell'estate 2016 ed il ricavato andrà devoluto all'Accademia della Crusca, impegnata dopo quel petaloso a contare i petali...
Ridendo sull'immagine che mi si presenta, abituata io a visualizzare ogni frase ascolti o legga, vedo gli studiosi alle prese con margherite petalose.
 sabato 9 luglio,‪#‎SummerKINO‬, ore 20. 
grande ‪#‎festaorrenda‬ in arrivo!
venite già mangiati, 
o anche no.
‪#‎bacissimi‬!
 #paroleorrende, l'hastag lanciato su Twitter da Vincenzo Ostuni e Daniela Ranieri mi regala quella
 "tenerezza che non ho, 
la comprensione che non so 
trovare in questo mondo stupido.
Alla Caterina Caselli, vorremmo cantare a questa lingua così orrenda " Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole lassù."
Tic edizioni 
Intanto andranno a Canelli ‪#‎paroleorrende‬ guest star! 
Ospiti del Festival Classico, il 7 ottobre, a Moasca, in Piazza Castello, 
Vincenzo Ostuni e Marco Drago dibatteranno di #paroleorrende, magnetiche e non. Come vorrei batter le mani mentre dibattono! 
Sorrido sui suoni e sul ritmo delle frasi che allegre danzano nelle orecchie del regno della Litweb.
Evviva

Oggi 5 Agosto e PAROLE ORRENDE per tutti i luoghi e giornali vanno. 
Io fui premiata da TIC Edizioni:
29 luglio alle ore 13:35 · 
Il parnaso orrendo di Ippolita (futura vincitrice di ricchi premi e cotillon).

 La poesia di Ippolita Luzzo per l'estate orrenda di Paroleorrende magnetiche - Tic Edizioni." Con questa vincerò il Nobel, parola di Namatest. Vero Tic Edizioni?"


  

1 commento:

Costanza Falvo D'Urso ha detto...

La tua vivacità intellettuale è straordinaria, mi colpiscono i tuoi numerosi interessi artistici e letterari, sei unica nell'approccio spontaneo verso tutto ciò che è Cultura. Grazie per i suggerimenti dei titoli...
Costanza