Saranno
sessanta i ferragosti che dovrei aver fatto uguale a questo e, se un tempo mi
arrovellavo, mi ribellavo e mi sembrava una punizione ingiusta, ora reputo che
il ferragosto fatto così sia molto meglio delle tante lavatrici con cui si
condiscono i dialoghi fra amici.
Non che non
sappia della bellezza di conversazioni amene e leggermente ilari, ne ho appena
fatto io una poco fa con gruppo di famiglia amicale, però mi restano ferme quella
domanda e quella risposta che interrompono l’interesse altrui e lo dirottano sulla lavatrice.
Qualche
tempo fa ad una mia amica domandai se la interessavo, lei mi rispose che
proprio in quel momento la lavatrice, bloccata, aveva ripreso a girare,
rendendo così inutile intervento del tecnico. Era bastata la mia telefonata! E impedendomi di parlare lei magnificava i giri del cestello.
Ovviamente
la telefonata rimase storica nella mia testa e qualche tempo fa, altra amica, a
mio nuovo tentativo di dire cosa io stessi pensando di noi due, mi rispose che
aveva fatto la lavatrice, suddiviso i bianchi dai colorati, le tovaglie
dalle lenzuola, l’intimo dagli abiti, insomma reduce da tre lavatrici era poi
passata a raccontarmi come avesse fatto la lavastoviglie, messo i
bicchieri in su, di come avesse lavato a mano a mano altri bicchieri, più
fragili. Già io mi ero distratta e lei, accorgendosi, mi domandava ” mi
ascolti?” mentre io, in preda a mal di testa da lavatrice, ripetevo a lei per
filo e per segno ogni cosa, e aggiungevo " no, no, non
sono distratta".
Certo avevo
capito una cosa: era finita, finito l’interesse fra me e lei, fra me e l’altra,
ogni interesse non può durare su un giro di lavatrice.
Oggi quindi
augurando a mie amiche storiche e non una
estate ed una festa che non passerò con loro, così come non ho trascorso tutti gli altri
anni, giochicchio con i tasti di un computer che nemmeno compagnia mi fanno
più. Anche loro mi vogliono dire che sarebbe meglio andare a fare una
lavatrice?
3 commenti:
La capacità di liberazione dall'elettrodomestico è direttamente proporzionale alla considerazione di sé come essere senziente.
Riconoscersi braccio meccanico è la dichiarazione di resa di una umanità non propriamente radicata.
Io lavatrice non ne metto. Oppure quand'anche la mettessi non sarebbe argomento di chiacchiera amicale. Questo è il resoconto di due conversazioni con due donne che non parlano più di loro stesse. Due donne perse fra lavastoviglie e lavatrici. Ripeto due mezzi utilissimi ma ininfluenti per argomentare sentimenti
Favoloso! Aspetta, scusa ma devo andare a mettere la lavatrice.
Posta un commento