Gli atti
poetici della serata
Nel borgo storico di Cropani, “Citta’ del libro”, grazie alLa
Masnada, un collettivo nato nel 1999 con
l’omonima rivista, si svolge, questa sera di agosto, "Poeti a duello" una variante dello slam poety americano, che proprio dal gruppo è stato introdotto per la prima volta in Calabria nel 2004.
Appunti
fatti da me, in veste di partecipante e già presidente di giuria, nonché
vincitrice nel 2013 della competizione di cui scrivo.
Si è appena
conclusa la serata con discorso di Raffaele Mercurio, presidente della Masnada.
Dal prossimo anno si cambia, sta dicendo.
Dal prossimo anno si cambia, sta dicendo.
Infatti un
altro anno il tredicesimo sarà.
Cambiare
Raccolgo i
fogli e questo anno andò così.
Presidente
di giuria Anna Pascuzzo, già vincitrice dell’anno scorso.
19
candidati, alcuni con poesia dialettale, altri con poesia erotica, altri ancora
con poesia a strappo.
Tanti
generi, dunque. Giuria popolare scelta da un bambino, tirando a sorte da un
sacchettino dei bigliettini con numeri. Furono estratta tutti i 40.
41, 42, 43, 44, 46, 47, 48, ed infine 38.
Giuria
popolare dove non sono permessi mamme,
fratelli, sorelle, nipoti e zii dei candidati.
Si inizia
dopo aver sostituito mamma di un poeta che non partecipava, ma avrebbe potuto
favorire altro poeta. Suppongo. Nella parentela allargata.
Si inizia e
si termina con proclamazione del vincitore. A lui saranno donati i libri che
sta portando Nunzio Belcaro, titolare della animante Libreria Ubik di Catanzaro
Lido.
Dal 2016 giuria tecnica ci sarà.
Mi perdonino
le suore riparatrici che ospiteranno domani perfomance poetica del vincitore,
Giuseppe Stillo, poeta delle emozioni,
ma la Litweb ha già
premiato e dato targa mentale a Daniele
Natali da Caminia, poeta del risveglio.
Svegliamoci
infatti dal sonno e dai sogni, dalle emozioni e dal bianco mattino, da una
poesia stantia e soporifera. Triste e senza voglia di combattere. Daniele ci
sta dicendo di svegliarci.
Lo diciamo
in tanti che bisogna far della poesia una spada, a duello con una realtà sempre
più carogna, e Daniele questo fa con la sua arte.
Nella serata
che finisce porto con me i versi di Rosario
Cortese, forse dedicati proprio alla poesia: ”Ti ho uccisa”
Gli chiedo i
versi e lui, con atto poetico, strappa
foglio dal suo quaderno a spirale e mi consegna l’unica copia. Mi
ha affidato i suoi versi ed io mi sento depositaria e nello stesso tempo
impegnata di trascriverli e di rimandarglieli, per non perderli.
La fiducia impegna. Sembra una poesia di gesti. Di atti. La poesia che vince, nello strappo del quotidiano che Subhaga Gaetano Failla fa ad inizio competizione.
La fiducia impegna. Sembra una poesia di gesti. Di atti. La poesia che vince, nello strappo del quotidiano che Subhaga Gaetano Failla fa ad inizio competizione.
La serata di
ritorno si addolcisce in macchina con le canzoni di Mannarino scelte da
Antonella, e ritmate da Salvatore, con la partecipazione mia e di Francesca
alla sera del dì di festa.
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