Ai margini
Tutto si
spegne da me, scrissi una volta. Una
vita episodica, senza continuità.
Lo scrissi
per ribellarmi, affidando al foglio un compito impossibile, un ruolo di
relazione laddove relazione non c’era.
Nella
rilettura impietosa dei miei scritti vedo tutti gli errori, sintattici, di
forma e grammaticali.
Vedo una
grande imprecisione e ignoranza ed una conoscenza approssimativa basata su una
curiosità epidermica
A questi
scritti davvero io pensavo di dare il compito di dire a tutti un mio vissuto?
Di dire a tutti che esisto anche io, come tutti noi, certo, ma senza?
Senza un
vissuto, che cosa possiamo dire agli altri per interessarli?
Così ho
preso a raccontare tutto quello di bello arrivava fino a me.
Ho preso ad
parlare di film, di racconti, di fotografie, dipinti, scultura, di tanti.
Convinta che
stessi parlando di me
Erronea mente
Una
rappresentazione che ad Agosto di tutti gli anni si sbriciola impietosa lasciandomi guardare un soffitto e attendere settembre
Agosto non è
benigno con chi non ha compagnia, con chi vorrebbe accendere quel falò sulla
spiaggia come tutti gli altri, con chi vorrebbe viaggiare e scherzare insieme
agli umani che vedo nei lidi, oppure in feste che io ho letto sui libri,
giornali, sui vostri racconti.
Ai margini
di questa realtà tentando più volte di non scivolare
Mi aggrappo
al foglio, al libro, al film, ad una canzone.
Dire per
dire non si dice niente
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