domenica 1 giugno 2014

Il giornalismo del criceto




Il giornalismo del criceto

Non so perché del libro Sacro fuoco io ho l’immagine del criceto, nel pezzo di Eugenio Furia. Sono molto attratta dalla scrittura di Furia, spezzata, emozionale e affettuosa. Benché voglia sembrare rude, da forte. Leggo tutti gli articoli dei giornalisti che testimoniano Alessandro Bozzo con un ricordo, con un momento, oppure con realtà palpitante rivoli e contratti, letture e fumetti, Tex e film, tennis,  Federer e Nadal.
Così estrapolo io da lui ad un altro che gli somiglia, che mi parlò del criceto in testa, la storia di criceti che fanno girare incessantemente la ruota dei loro neuroni non rassegnandosi mai alla gabbia, alla monotonia.
Mi sembra terribile leggere sul criceto pensando a tanti che…

Come animali domestici, i criceti sono reputati gentili e docili. In natura, sono solitari e a volte aggressivi verso i membri della propria specie, si comportano con aggressività, se si sentono minacciati verso le altre specie. Stando nei loro rifugi sotterranei, inoltre, rosicchiavano le radici delle piante coltivate provocando ingenti danni. Per questo sono stati sistematicamente cacciati.

A tutt'oggi vengono considerati nocivi nelle zone sud-orientali del loro areale; in altre zone il loro numero, per vari motivi, è calato drasticamente. In Francia e in Belgio sono stati dichiarati specie in pericolo; e questo può significare che rischiano l'estinzione. In Germania e nei Paesi Bassi compaiono nella lista degli animali rari. Possono essere tenuti in apposite teche in plexiglas espandibili con tubi e accessori, in terrari dalle pareti di vetro o in alternativa in gabbie a maglie strette per evitare che fuggano o restino incastrati con le zampe. Sono soliti infilarsi negli anfratti più reconditi, ma non avendo un gran senso delle proporzioni e dello spazio può restargli difficile uscirne. È essenziale la presenza di una ruota, perché si mantengano fisicamente in salute, e di una tana per dormire. Tuttavia la sola ruota può diventare alienante se non hanno altro modo di sfogarsi. Occorre quindi fornirgli anche altri accessori per creare dei percorsi all'interno della casa (anche l'anima del rotolo della carta igienica può andare bene se non si vuole spendere, a patto di cambiarla periodicamente); sarebbe inoltre opportuno far girare quotidianamente il proprio criceto in una stanza assente da ogni tipo di cavo elettrico e piccoli anfratti: sarebbe un ottimo modo per tenere il criceto in allenamento e per un suo cambio di routine. Il materiale migliore da dare al criceto affinché possa foderarsi il nido è la carta igienica bianca, non profumata né decorata da disegni od altro. Va data al criceto in pezzi non troppo piccoli né troppo grossi (circa 4 centimetri quadrati). Non allarmarsi se il criceto sembrerà divorarla immediatamente: in realtà la sta ponendo temporaneamente nelle guance, dalle quali la estrarrà non appena recatosi nel nido o nel punto in cui ha intenzione di costruirselo.
Carta bianca da usare per foderare il nido
Rotolo di carta per un cambio di routine.
La carta che, il foglio bianco che
la vita è
dei criceti e non 
del giornalismo che,
chiuso in gabbia 
non ci sta, senza muoversi, muoversi
muoversi, muoversi
muoversi e Libertà movimento è 

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