lunedì 24 marzo 2014

Molteplicità e unità. Uno e doppio. Goethe



Goethe e me  11 settembre 2011
Era il settembre del 1815
 e Goethe con in mano la foglia del ginko biloba  discuteva sulla stranezza della natura, sul tema della molteplicità e unicità, unificazione e polarità.
Una foglia duplice e unica nello stesso  tempo, uno e doppio
Scriverà la poesia Ginko biloba.

La foglia di quest’albero, dall’oriente
Affidato al mio giardino,
segreto senso fa assaporare
così come al sapiente piace fare.                                                          

E’ una sola cosa viva
Che in se stessa si è divisa?
O son due, che scelto hanno,
si conoscan come una?

In risposta a tal domanda
Trovai forse il giusto senso.
Non avverti nei miei canti
Che io sono uno e doppio insieme?    Goethe

la mia continua domanda la stessa tensione, sempre. Ogni cosa che dico da semplice appassionata di chi scrive, tende sempre a chiarire, a mettere luce nella divisione e trovare l’unione, il percorso unico

Tutta la mia vita, tutti gli scritti, tutto l’agire hanno la stessa tensione all’unico, all’assoluto. La stessa tensione di Goethe. Stesso quadro astrale.
Particolare(vergine) ed universale (pesci), realtà fisica e significato fantastico si ritrovano insieme per integrarsi in una unione nella diversità .
 Fantastica, suggestionante, ma con la lampada della razionalità, come Diogene, illumino ogni cosa, l’analizzo, cerco di non buttare più tutto un patrimonio  di conoscenze che mi hanno fatto attraversare  quasi indenne la palude dello Stige.
 Posso rileggere tutta la vita  con un filo che mi sembra degno del sentire del mio essere 
Chissà quante altre  meraviglie scoprirò parlando e parlandovi, perché sono sicura lo scambio è doppio. Molteplice e unico.
 Con Baudelaire, con le voyage, al tavolo del bistrot lametino, prendendo prosaicamente una coca ho tradotto  i versi e scritto in prosa e
sarà  ancora più completo il racconto di questo nostro continuo viaggiare nel mistero dell’esistere

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