sabato 9 febbraio 2013

L'arte di parlare secondo Guitton



L’arte di parlare in un luogo pubblico

Rispettare solo tre tempi sull'argomento da svolgere.
Ecco cosa vi  dirò
Ve lo sto  dicendo 
Ve l’ho detto
Così ci insegna Jean Guitton filosofo e scrittore francese su come l’oratore debba svolgere la traccia della sua relazione su un qualsivoglia argomento.
Mi sembra bello e interessante ricordarlo insieme ad  altri suoi insegnamenti
Essere brevi
Essere altruisti
Mettersi accanto all'ascoltatore ed ascoltare.

Vado seguendo, per mio diletto, molte presentazioni di libri, vado a conferenze di storia, di letteratura.
Appartengo ancora ad un mondo fatto di prosa, di cinema e teatro, musica e canzoni, testi di canzoni, e mi sembra questo mondo, insieme alla pittura e alla scultura, all'architettura e all'ambiente, il mondo della bellezza e della comunicazione.
Mi sembra sia questo il mondo da salvaguardare dagli scomposti gesti di un vano e urlante gridare ai venti chi noi siamo, cosa noi vogliamo e dove noi andiamo .
Non andremo da nessuna parte se non ci fermiamo
Le regole di Guitton, le regole, dimenticate e spesso accantonate in diversi periodi storici, sono sempre le stesse.
Come in una conferenza, così nella nostra vita qualsiasi, dopo esserci preparati, dopo aver studiato, letto e riletto un avvenimento, possiamo, potremo dire al nostro amico o congiunto
Adesso siediti su quella seggiola
E ti dirò
Ora te la sto dicendo
Te l’ho detta
Ripetendo con calma il tema della conversazione e assicurandoci che sia noi che l’altro,
sia noi che tanti altri, tutti, abbiano l’audio collegato.
Altrimenti, caro Guitton, è vano parlare come in una boccia nell'acquario dei pesci rossi.
Dall'eleganza del riccio… che è sia il libro della citazione appena riportata e sia l’animale che più ci rappresenta, con tutti quegli aculei.

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