18 agosto 2011
Una storia infinita- Il sazio ed il digiuno-
Lettera al mio nick di un tempo
U saziu un cridi mai
allu dijuno. Non so scrivere in
dialetto.
Il sazio non può mai capire
l’affamato, il digiuno.
-Non può.-
E’ così. Potrei cominciare dalle Opere e i giorni di Esiodo, potrei
partire dai rotoli del mar Morto,
potrei rileggere l’intero scibile e sarei
sempre punto e a capo.
Ci conosciamo fra
umani? Conosco mio figlio? Conosco me stessa?
Sono queste le due
conoscenze che dovrei proprio conoscere
e non conosco.
A cosa mi serve
questo pensare e ripensare, questo
scrivere e leggere, a cosa mi serve se
poi non brilla nella mia vita il faro della razionalità e quello
dell’emotività in un unico bagliore?? Se non illumino con affetto i miei atti
come posso rapportarmi ad altri??
Parliamo di Laing,
morto alcolizzato, con tre divorzi alle spalle, dieci figli abbandonati, uno
psichiatra che avrà dettato leggi ai suoi pazienti depistandoli da
sentimenti universali ed eterni.
D’accordo, la famiglia
è un nido di vipere, d’accordo a vent’anni bisogna andare via, beato te,
d’accordo le emozioni non devono travolgerci. Ma esistono, non possiamo
cancellare un vissuto ricco di pulsioni degne di farci
vivere. Poi, indubbiamente, ognuno può
pensarla alla sanfasòn.
Una volta sprecai un’ora del mio tempo a spiegare cosa fosse
un furto, dopo un’ora gli onesti avevano capito, i disonesti, oppure chi era
vissuto in famiglie disoneste non avevano capito niente. Una volta sprecai la
mia conversazione ad un tavolo di coppie
dell’alta o bassa società per delineare
la dignitosa figura di Veronica Lario, ebbene, per loro, donne e
uomini professionisti, Veronica era,
come tutte le attrici, una zoccola e doveva baciare la terra dove il marito
metteva i piedi per essere stata innalzata al ruolo di moglie. Non mi sono più
seduta a quel tavolo.
Una vita ho sprecato per spiegare la bellezza di
frequentarsi, POOOCO, per carità, ma frequentarsi, per avere qualche ricordo
condiviso, qualche sorriso, qualche futilità
da rileggere, ma il mio dire è stato
diserbato da troppe assenze.
Ed ora mi ritrovo a pigiare tasti ed a chiedere a chi non può un suono, un viso, a rassicurarlo che non
voglio altro, ben sapendo che è troppo
anche questo. Ho già avuto tanto, moltissimo. Al di là di ogni aspettativa. Per questo ripeto come
una bimba sorpresa - Che bello! Che Bello!!
- Ma ti rendi conto? ma non puoi, quanto io sia contenta di
parlare! Più problematico appari
più mi diletto a spiegare, più tu ti rompi le scatole più io sorrido fra me.
Sarei già andata via
se avessi incontrato un uomo normale! Saresti già andato via se io non
ti intrigassi! Non ci siamo proprio chiesti nulla al di là di questa diversità
incolmabile che invece di impaurirmi mi
incuriosisce e ti incuriosisce.
Siamo proprio il sazio ed il digiuno, ma
io ho la dignità di non chiedere e tu ---- Beh ogni tanto, sempre, la tua sazietà la esponi – e sei
tanto amato e sei soffocato- e tutto a te è successo! E contatti superlativi…
Non c’è giustizia a questo mondo! persino i paradisi artificiali e lo dici a me che nemmeno una sigaretta!!
Beh, la sigaretta facevo finta di tenerla in mano, un periodo lontano e
brevissimo, ma non l’ho neppure aspirata! Io che non bevo alcolici e non mi
trucco, che non gioco a carte e non civetto e che non sono nemmeno una beghina.!!! Tu hai fatto proprio tutto,
hai fatto anche la donna???? Te lo domando così, per curiosità. Capiscimi che
scherzo, foorse!! Ma con te tutto è possibile!! Io sono rigidamente
eterosessuale!! Sono proprio conformista! Ma non sono neppure conformista!! Non
ti sarai fatto mancare nemmeno questo!!!!
Noi non ci conosceremo mai, a che pro? ci siamo già
conosciuti, io non ho mai conosciuto tanto
i pensieri di un uomo come ho
conosciuto i tuoi, se dovessimo vederci
sarebbe solo una delusione, tu saresti un banale e trasandato uomo di
mezza età con terribili ciabatte ai
piedi e pantaloni al ginocchio ed io una scialba signora del sud
che straparla con un terribile accento
meridionale mentre dovrebbe
imparare a stare zitta.