Giuseppe Semeraro Apocalisse apocrifa.
Dagli Affreschi di Galatina, qui sono suddivisi nei seguenti cicli pittorici, prendendo come guida la loro collocazione, topica, partendo dall’ingresso centrale e procedendo verso l’abside il ciclo dell’Apocalisse, sulle pareti e sulla volta della prima campata; Lungo le pareti della prima campata e in controfacciata sono affrescate le Scene dell'Apocalisse, che costituiscono il ciclo più vasto di tutta la chiesa. Esse introducono la narrazione nelle vele della prima campata, evocando i temi più importanti e le principali allegorie dell'Apocalisse di Giovanni.
Secondo l'esegeta francese Paul Beauchamp "la letteratura apocalittica nasce per aiutare a sopportare l'insopportabile".
Seguendo la numerazione nella Bibbia il 7 indica completezza, per cui l'enumerazione di 7 esempi rappresenta la totalità.
In Apocalisse apocrifa sette sigilli, versi sul dramma e la tragedia, versi di pensosa adesione alla apocalisse come rivelazione, versi simbolici.
Nel Prologo "Ho avuto fame, ho avuto sete, "eppure " questo è il canto di chi spera, di chi conosce la giustizia dell'attesa, il canto dell'eterna pazienza, di chi aspetta l'inizio nella fine.
I Sigillo - Babilonia "i suoi giardini muoiono d'inedia, urlano le sue prigioni, chiude i suoi porti, spranga le porte allo straniero.
nel mentre seccano i suoi prati , le sue ville, è tempo del travaso, è tempo che ogni cosa trabocchi di bene.
Ogni sigillo da Babilonia a Le anime, La morte, Mare, Soldati, La Bestia, Dio, inizia con immagini terribili ma termina con il bene a trionfare. Per un attimo eterno tutti sentimmo il bene fummo tutti stelle appese al cielo
e nell'Epilogo la vittoria. Sarà la fine che scriverà un nuovo inizio, sarà un'apocalisse di nascita. Mi sembra di risentire Tiziano Terzani qui
E poi leggiamo Altare materno e Canto notturno di un migrante nell'Asia riecheggiando Leopardi e con Leopardi diciamo "Più felice sarei candida luna se imparassi a far tacere questa speme"
Noi con Giuseppe nel nostro canto
Ippolita Luzzo
Giuseppe Semeraro (Pezze di Greco, 1973) vive a Lecce. È attore e regista, fondatore della compagnia teatrale Principio Attivo Teatro con la quale ha realizzato diversi spettacoli. Ha pubblicato La Cantica del Lupo (2004), Due parole in croce (2015), A cosa serve la poesia (con Gianluigi Gherzi, 2017), La manutenzione della solitudine (2019), A cosa serve la poesia, un diario (2019), Requiem per gli ulivi (2020), Da qui a una stella (2021), Mappa dei luoghi selvatici (con Gianluigi Gherzi, 2022).Il testo dell’Apocalisse Apocrifa ha debuttato sotto forma di spettacolo nella Cattedrale di Santa Caterina a Galatina con le musiche originali del compositore Giuseppe Gigante che ora è un testo pubblicato da Les Flaneurs.
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