Mi bussa il postino per consegnarmi un libro di Letizia Dimartino. Ho già letto in pdf i ricordi di Letizia in “Tutta mia la città” e ne ho seguito gli anni, i mesi, i giorni e gli attimi.
Racconta il passato, Letizia, con cura, come una ricamatrice, mi sono ritrovata a scriverle io, emozionata dalla sua scrittura.
Leggere lei è una operazione di raccolta, come se in un campo stessimo a raccogliere i fiori da portare a casa per abbellire le nostre stanze.
Leggere lei ci aiuta ad abbellire quel passato che molti di noi non conserviamo più come invece fa lei. Davvero è stato così come lei ci racconta? Noi non lo ricordiamo ma Letizia Dimartino lo racconta per noi in maniera dolcissima: Il passato con lei diventa una favola bella.
"Un diario lungo tante vite. La famiglia, con oggetti pensieri malattie luoghi persone genitori ricordi, Sicilia. E città. Un tempo che sembra non finire e che finirà invece nella malinconica constatazione che è un mondo in parte già scomparso"
Letizia ci culla in una nenia di paese, di città, ci culla come ci cullavano le nostre zie, le nostre mamme. con i dolci ed i merletti, i profumi i balocchi e le processioni da guardare dal balcone dopo aver messo il copriletto damascato ad abbellirlo.
" Con la nostalgia e pure con la crudeltà del presente. Una prosa poetica, suddivisa per temi e quadri, come affreschi di scrittura" dice lei. Io ne vedo proprio il cerchio dove imbastire il punto a croce, il punto a erba, il punto catenella, in un ricamo del tempo, dei passaggi, dei momenti di un dettaglio.
"Una città che diventa persona" Ragusa, bella e amata, Ragusa struggente, "una città nella nostra vita" scrive Letizia con la sua grande sensibilità di pittrice e ricamatrice insieme, "una città ci verrà dietro", a dirla con Kavafis, da lei citato subito dopo o "nella città fatta dalla mia stessa vita" con Buzzati.
Letizia Dimartino torna in città e sorride alla mail, sorride al nuovo che arriva, alla città che cambia pur conservando intatti i ricordi. Come faccia non so. Ammirata la sto a guardare. mentre lei scrive "Sorvolando la città"
Ippolita Luzzo
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