In un momento di grande stress da isolamento e al ritornello del "Restate tutti a casa" come panacea contro un virus spesso letale, risponde la letteratura e l'immaginazione con un libro che ci farà "esplorare il mondo in cinquecento passi" come è scritto nel sottotitolo de Il Viaggio dei Viaggi di Gianluca Barbera appena giunto nelle librerie.
Il libro nasce con la visita di una scolaresca guidata dal professore di storia, una trentina di ragazzi, al museo dei grandi viaggi di avventura, di esplorazione e di scoperta, nelle sale del XVIII e XIX secolo.
A bordo del Beagle di Darwin fino alla navicella spaziale di Aldrin e Armstrong seguiamo i viaggi guardando i dipinti e i reperti presenti nel museo.
Seguiamo le rotte dei negrieri, che prelevavano gli schiavi lungo le coste dell'Africa Occidentale, in Guinea, Sierra Leone, Angola, per venderli nei mercati delle Americhe ai proprietari di piantagioni.
Sembrano storie dei nostri giorni, ora non vengono chiamati schiavi ma migranti, il risultato però non cambia e la realtà resta durissima nelle baraccopoli dove stanno gli schiavi di questi nostri tempi.
Gli alunni del professor Terranova avranno modo di riflettere e di incontrare Belzoni in Egitto, Amundsen al Polo Nord con Nobile, ma come me saranno attratti dalla storia di Alexander Selkirk, ovvero Robinson.
Nell’isola di Robinson proveremo a capire cosa vuol dire isolamento e cosa provoca l’isolamento, noi che abbiamo provato a stare isolati due mesi, restando connessi.
Robinson Crusoe di Daniel Defoe, uscito nel 1719, si ispira alla vicenda reale accaduta ad Alexander Selkirk, un marinaio, arruolato nella Cinque Ports, una nave che praticava la guerra di corsa.
Per aver dato un buon suggerimento al capitano, Alexander viene abbandonato su un'isola deserta, con un moschetto, una pistola, un'accetta, una pentola, un piatto, la polvere da sparo e qualche provvista. L'isola era popolata di capre selvatiche, e il tempo passò, quattro anni passarono, finché non giunse il 2 febbraio 1709 un veliero inglese che lo riporterà in patria.
Essere personaggio letterario e personaggio reale non sempre porta bene e Alexander nulla ebbe della fama del suo libro e la sua vita termina in Africa occidentale, questa volta a caccia di pirati. Restiamo amici di Alexander nella buona e cattiva sorte, noi,
Gianluca Barbera scrive per raccontare e raccontarsi storie, per arricchire il suo e il nostro immaginare con fatti che non sapremmo se non fossimo spinti dalla curiosità.
Curiosità e conoscenza dunque sono le risorse con cui noi tutti possiamo affrontare isolamento e desolazione di un tempo storico altrettanto ingarbugliato. Sciogliere i fili per rendere facile la connessione mi sembra il compito del narratore e Gianluca Barbera con Magellano, Marco Polo e ora Il viaggio dei Viaggi ci regala la guida per un viaggio nel tempo.
Ippolita Luzzo
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