Natale 2009 – Mattina al mare – Gizzeria Lido
Che cosa c’è
C’è che mi sono innamorata di te
C’è che adesso vivo bene se solo stiamo insieme...
Il mondo ci appartiene
Il mondo mio che è fatto solo di te
(Gino Paoli)
Osservo
Una coppia e un cane sulla spiaggia. Lui, t-shirt nera, jeans
délavé, maglione nero sulle spalle, alto, capelli neri corti, camminata
dinoccolata, calma, da cowboy, lei minuta, bionda, capelli corti, dolcevita
nero senza maniche, pantaloni neri arrotolati ai polpacci, scalza, corre, gioca con il cane,
si ferma, fa fotografie a lui, al cane. Lui infila la felpa con il cappuccio
nero, si ferma davanti a lei, il mare – le onde – lo sciabordio – lui lancia un
sasso, il sole intorno a loro.
E’ natale, natale 2009, in Calabria.
Il cane scava una fossa. Ecco ora arriva sulla spiaggia un
uomo conosciuto nel passato ormai lontano. Cosa so io di costui? Che era ricco,
molto ricco, che ha venduto tutto, dilapidato, ed ora vive qui, forse, in
questo luogo delizioso, il Golfo di Lamezia Terme, una insenatura tonda, come
un ventre di una madre, con a chiudere il verde di una piccola pineta, da un
lato, e con il verde più esteso a sinistra.
A sinistra un pescatore, le sue lenze stese, un secchio
azzurro aspetta, lui si alza, prende una lenza e raccoglie il mulinello,
controlla se il pesce ha abboccato.
Un ramo, una scultura, è poggiato plasticamente sull’arenile,
l’uomo del passato telefona, si allontana, non mi ha riconosciuto.
Non sa più chi io sia. Mi dicono, i miei cari, che sono il
nulla, il niente, forse non hanno tutti i torti. Ma è Natale, Natale 2009, al
mare, a Gizzeria Lido.
Arrivano altri ragazzi con il cane, vanno via.
Il mare ha il colore del vetro, opalescente, grigio, azzurro,
trasparente, la conca si delinea con una lunga linea iridescente, lattea,
luminosa, lunga fino a Pizzo, una barca in lontananza, il sole si vela. E’ pur
sempre dicembre, dicembre nel tempo dell’effetto serra. Le mie amiche
telefonano – Auguri, Buon Natale –
- Grazie – Sono quasi
felice.
Non mi sono mai sentita meno sola di questo momento, con la
penna in mano.
-
Grazie della compagnia –
C’è qualcosa nell’aria …. È una musica una musica ribelle……
(Pino Daniele)
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