martedì 26 giugno 2018

Facebook blues di Laura Bettanin

Conoscere Laura su Facebook e leggere i suoi post, vedere i suoi video. Far entrare Laura a casa come se fosse una amica, anzi di più, perché le amiche non le vedo più mentre vedo Laura ogni giorno insieme a me, a noi. 
Facebook Blues mi arriva come una conferma. Il libro di Laura è una summa facebook, del vario mondo degli incontri e degli scontri, del vivere normale e uguale nel mondo reale, solo che su facebook si vede tutto. Ed io che, per trovare come e quando, per trovare dove e perché, sto su facebook, leggo e leggo divertita come Laura abbia composto il tutto variegato mondo degli utenti facebook facendone una storia da mille storie. Storia dalle mille e una storie questo è Facebook blues. Mitologia del contemporaneo. La storia e le storie sono inframezzate da lettere a Ginger, una fantomatica Donna Letizia dei nostri tempi sgraziati, una donna ironica e spiccia che cerca di non farsi catturare dal dramma dei suoi interlocutori e offre una soluzione più che un consiglio, una soluzione di buon senso, a modo suo. Filo conduttore, legame che porta da una parte all'altra dell'oceano mare, è la storia di una lei, del figlio Eligio, del marito Franco, della sua amica Renata, e di Jeremy il suo amore, la storia del primo amore che non si scorda mai, la storia del primo amore ritrovato. Una storia romantica ai tempi di facebook, sempre romantica è. Cambiano le dinamiche ma il risultato, come negli addendi scambiati dell'addizione, è sempre lo stesso. Cambiano le modalità. Si sta su questa piattaforma e si mandano messaggi, si aspettano risposte e si guarda intanto cosa fanno tanti altri, sconosciuti. 
"Sento che questo pollaio in cui mi sono infilata per gioco a volte diventa una trappola per topi. Topi in un pollaio. Una tagliola che ti tiene per la coda. Tu cerchi di sganciarti ma ti tiene attaccata perché se tiri, se ti muovi, ti fa male. Non un gran male, diciamo un disagio. Fastidioso, ossessivo. La sensazione che se non stai attivo poi vieni dimenticato."
Come stiamo cambiando restando sempre uguali, questa riflessione mi sovviene leggendo, ridacchiando a volte nel momento in cui riconosco tantissimi, in cui vedo i vizi e i vezzi nei quali cadiamo un po' tutti, ridacchio a volte allegra a volte triste ma rido ricordando tanto: le mille mail scritte a chi non si conosce, i messaggi a chi non vedrai mai, ed insieme ai mille libri che arrivano puntuali alla mia posta portandomi il messaggio vero del mondo che mi risponde così, con loro. 
Si diventa altro restando su un social? Non lo so, di certo si legge tanto, si viene a conoscenza della vita, supposta o inventata, di tantissimi, si scambiano opinioni e ci si affeziona, essendo l'affetto un bisogno imprescindibile dell'essere umano. 
Facebook blues, quel suono del blues, del ricordare, della nostalgia, canaglia o meno, quel suono sotterraneo che attraversa le nostre vite, ricordando tempi belli e meno belli, scordando tempi brutti, scordando e selezionando gli stessi ricordi, per abbellire, per conservare noi stessi, noi, il tempo presente fatto di ciò che ci portiamo in tasca.
Facebook blues suona e come il blues possiede la  struttura ripetitiva di dodici battute e nella melodia, dell'uso delle cosiddette blue, così nel libro suonano le note nel blu del cielo sempre più blu, di Rino Gaetano. Ed il cielo è sempre più blu, scappando via da paesi, città e situazioni che non ci vogliono più. Da Facebook a chi di noi canta ancora un blues fatto di sentimento e ricordo, di gioia e dolore, di voglia di esserci ancora.  
Chi vive in baracca, chi suda il salario 
Chi ama l'amore e i sogni di gloria 
Chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria 
Chi mangia una volta, chi tira al bersaglio 
Chi vuole l'aumento, chi gioca a Sanremo 
Chi porta gli occhiali, chi va sotto un treno
Chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori 
Chi legge la mano, chi regna sovrano 
Chi suda, chi lotta, chi mangia una volta 
Chi gli manca la casa, chi vive da solo 
Chi prende assai poco, chi gioca col fuoco 
Chi vive in Calabria, chi vive d'amore 
Chi ha fatto la guerra, chi prende il sessanta 
Chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro
Con Laura e i suoi video, con Laura e il suo esserci vero, con Laura e il suo amore a cui dedica il libro, con Laura e noi, nel tenderci la mano, oltre Facebook e con Facebook, noi stiamo in blues. 
Ippolita Luzzo   
     

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