Margie: il tempo del perdono.
Il corto di Domenico Modafferi condensa in pochissimi minuti il passaggio dalla disperazione all'accettazione, al perdonare e perdonarsi e riprendere il dono della vita che si voleva buttar via. Sul terrazzo di un condominio si incontrano un cieco, il vate cieco, quasi, e la ragazza seduta sul muretto con le gambe penzolanti nel vuoto.
Vertigine.
La vertigine del nulla davanti. Un dialogo attento, una stesura senza sdolcinature, misurata e di una semplicità umana, ci coinvolge sul terrazzo e insieme a lei, alla ragazza, scenderemo dal muretto
Nella magia del cinema il signore cieco sembra l'inviato della speranza, e la sua sigaretta lasciata a spegnersi su quel muretto sembra che abbia fatto beffa alle Parche.
Vi dovrete accontentare di un mozzicone- sembra dica alla signora in nero che stava sul muretto a ghermire la ragazza
Due i colori: il nero soprattutto e il rosso del rossetto, del papillon,
il rosso che vincerà su nero nella dicotomia eterna fra vincere e perdere al gioco della vita
E il bianco a far da contraltare, a dare tutte le sfumature che renderanno possibile ogni diversità
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