Con la voce di Giorgio Gaber che canta Bella ciao pigio sui tasti, felice di cantare ancora questa canzone antica nata nel coro, nel farsi dei canti della lotta per la libertà.
Una mattina mi son svegliato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Una mattina mi son svegliato
E ho trovato l'invasor
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
È questo il fiore del partigiano
Morto per la libertà
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
E le genti che passeranno
Una mattina mi son svegliato
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Una mattina mi son svegliato
E ho trovato l'invasor
Con in mano il Sole 24 Ore e l'articolo di David Bidussa Bella ciao,
un canto oltreconfine, mi sorrido del bel momento in cui ancora
possiamo cantare una canzone che è un inno alla libertà
È questo il fiore del partigiano
È questo il fiore del partigiano
Morto per la libertà
Certo la libertà è una conquista difficilissima, forse mai raggiunta,
una lotta, una sfida, tracce di canti per la libertà risalgono alla fine
dell'ottocento, all'inizio del novecento, ai primi canti di un popolo
che esiste. Un canto che inizia con la morte e la tomba da cercare.
Una canzone di morte ma con la volontà di essere seppellita sotto
l'ombra di un bel fior. Il fiore della libertà
E le genti che passeranno
E le genti che passeranno
Mi diranno: "Che bel fior
Nella difficile momento del congedo di momenti storici dolorosi che
hanno visto in Italia un guerra civile con molti morti, che, ancora
dopo settanta anni, ci vede divisi gli uni e gli altri contrapposti
in una guerra di livore, di calunnie, di esasperazione e di odio, si alzi
alto il canto che si è feriti, ma non vinti; la partita non è chiusa.
Nella verità storica di un regime sconfitto dalla guerra che lui stesso
aveva voluto per dimostrare di essere forte, un regime che aveva
accettato una guerra per compiacere un alleato diabolico, un
regime nato nel terrore e nelle imposizioni con purghe
e manganelli, resistere vuol dire combattere.
Che poi la resistenza e i partigiani sia stato un
Che poi la resistenza e i partigiani sia stato un
movimento con luci ed ombre lo sappiamo, non dimentichiamo
che combattevano in clandestinità e che episodi anche poco degni
possono e sono successi, nessun movimento è indenne da colpe,
ma non possiamo distorcere la verità e cioè che fu il movimento di
tanti italiani che parteciparono alla Resistenza a creare quel bel
testo costituzionale nato dalle menti più onorabili dell’Italia tutta.
La nostra costituzione ci indica ancora il canto da poter essere
orgogliosi di un nostro desiderio di libertà senza per questo aver
solo la libertà di una tomba oppure di un carcere. Cantiamo Bella
ciao dunque ed insegniamo la libertà ch'è sì cara come sa chi per
lei vita rifiuta
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