domenica 24 aprile 2016

Bella ciao 2016

Con la voce di Giorgio Gaber che canta Bella ciao pigio sui tasti, felice di cantare ancora questa canzone antica nata nel coro, nel farsi dei canti della lotta per la libertà.

Una mattina mi son svegliato

O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao

Una mattina mi son svegliato

E ho trovato l'invasor


Con in mano il Sole 24 Ore e l'articolo di David Bidussa Bella ciao,

un canto oltreconfine, mi sorrido del bel momento in cui ancora

possiamo cantare una canzone che è un inno alla libertà


È questo il fiore del partigiano


O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao

È questo il fiore del partigiano

Morto per la libertà



Certo la libertà è una conquista difficilissima, forse mai raggiunta, 

una lotta, una sfida,  tracce di canti per la libertà risalgono alla fine 

dell'ottocento, all'inizio del novecento, ai primi canti di un popolo

che esiste. Un canto che inizia con la morte e la tomba da cercare. 


Una canzone di morte ma con la volontà di  essere seppellita sotto

 l'ombra di un bel fior. Il fiore della libertà


E le genti che passeranno


O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao

E le genti che passeranno

Mi diranno: "Che bel fior 


Nella difficile momento del congedo di momenti storici dolorosi che

hanno visto in Italia un guerra civile con molti morti, che, ancora

dopo settanta anni, ci vede divisi  gli uni e gli altri contrapposti 

in una guerra di livore, di calunnie, di esasperazione e di odio, si alzi

alto il canto che si è feriti, ma non vinti; la partita non è chiusa. 

Nella verità storica di un regime sconfitto dalla guerra che lui stesso

aveva voluto per dimostrare di essere forte, un regime che aveva

accettato una  guerra per compiacere un alleato diabolico, un 

regime nato nel terrore e nelle imposizioni con purghe

manganelli, resistere vuol dire combattere.

Che poi la resistenza e i partigiani sia stato un

movimento con luci ed ombre lo sappiamo, non dimentichiamo 

che combattevano in clandestinità e che episodi anche poco degni

possono e sono successi, nessun movimento è indenne da colpe,

ma non possiamo distorcere la verità e cioè che fu il movimento di 

tanti italiani che parteciparono alla Resistenza a creare quel bel

testo costituzionale nato dalle menti più onorabili dell’Italia tutta.

La nostra costituzione ci indica ancora il canto da poter essere 

orgogliosi di un nostro desiderio di libertà senza per questo aver 

solo la libertà di una tomba oppure di un carcere. Cantiamo Bella

ciao dunque ed insegniamo la libertà ch'è sì cara come sa chi per

lei vita rifiuta
   



Nessun commento: