"Il mio augurio non è di trovare te stesso, ma di trovare tanti altri come te. Perché senza il confronto con chi è animato dallo stesso fuoco che brucia dentro di te non potrai mai crescere"
GIUSEPPE PETITTO (1969-2015)
Giuseppe Petitto, regista, va via in una notte di settembre 2015.
Era nato l'11 Luglio 1969 a Stalettì. Uscirà a giorni Occhi chiusi,
sua ultimo lavoro cinematografico. Che lui non vedrà.
Dove sei
Giuseppe? Per tutto il film, L’Attesa di Piero Messina, la domanda va, esce dal
cellulare di Giuseppe stesso, come un testimone lasciato da lui a dire agli altri dove si trovi.
Il
protagonista è il cellulare tenuto in carica dalla madre, il cellulare che
grida e chiede dove sei? Dove sei?
Lo chiedono
la madre, la ragazza, lo chiedono gli affetti che guardano alla scomparsa
increduli.
Liberamente
trattato dalla novella di Pirandello “ La vita che ti diedi” leggo su
Wikipedia, racconta l’attesa di una vita per dover dire no. Come la leggenda di
Olaf
« -Quando
era lontano io dicevo: «Se in questo momento mi pensa, io sono viva per lui».-
E questo mi sosteneva, mi confortava nella mia solitudine. - Come debbo dire io
ora? Debbo dire che io, io, non sono più viva per lui, poiché egli non mi può
più pensare! - E voi invece volete dire che egli non è più vivo per me. Ma sì
che egli è vivo per me, vivo di tutta la vita che io gli ho sempre data: la
mia, la mia; non la sua che io non so! »
(Luigi
Pirandello, La vita che ti diedi)
Cosa
perdiamo quando perdiamo i nostri cari, sia che siano morti oppure in vita, sia che siano
altrove. Persi. Per sempre. Li ricostruiamo a modo nostro, li facciamo vivere
donando ancora a loro quel che vorremmo avergli dato, quel che vorremmo che loro fossero.
Un film che
occupa il nostro posto dal primo momento, dal marmo delle gambe accavallate dal
chiodo, nella statua del Crocifisso, al
filo di ragnatela che pende sotto la poltrona del salotto, nella preparazione
del lutto. I drappi neri sugli specchi con il chiodo battuto nel muro.
Il film finisce, lei tornerà a Parigi, riamerà, com'è giusto che sia, perché la vita lo vuole, perché ogni amore è vivo nell'espansione del tempo. Vive nell'acqua e nell'aria, ora Giuseppe, vive nei suoi film, nel mondo invisibile vivono tutti, le parole e le immagini che contano per tanti. Non tutti ma tanti sentono e sentono suonare fra gli alberi e i clacson la melodia di un'arte pura.
A chi rinasce ogni giorno l'attesa non pesa.
A chi rinasce ogni giorno l'attesa non pesa.
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