Le confidenze (le orecchie d’asino)
Fra donne viene
sempre prima o poi, all'improvviso, il momento delle confidenze, segrete,
indicibili, irraccontabili, ma proprio perché fatte, dette ad una persona, voce
del sen fuggita, difficilmente riacciuffabili. La confidenza, non
necessariamente fatta ad un’amica, può essere a chiunque, in quel momento di
vulnerabilità, di permeabilità, ti passi accanto e tu parli, come in trance,
racconti spezzoni di una vita passata le cui schegge sono sempre lì.
Poi confidi
nella buona sorte, nella discrezione, nella onestà dell’orecchio al quale hai
detto, e io mi ricordo la storia del re con le orecchie d’asino. Lui, il re,
nascoste le orecchie ai sudditi con un turbante, ebbe bisogno del barbiere e
gli intimò di tacere pena la morte. Il
barbiere mantenne il silenzio ma un giorno, solo, presso il corso di un fiume
scavò una buca e lì gridò – Il re ha le orecchie d’asino – Ricoprì la buca.
Nacque su quel terreno un bel canneto e allo stormire del vento le canne
riportarono nell'aria - Il re ha le
orecchie d’asino - .Confidenze fatte così, per essere poi lasciate stormire al
vento della nostra stupida ma irrinunciabile socialità.
Confidenze su
uomini indegni, sono sempre indegni loro, sembra un timbro di via, un passaporto
falsificato ma valido per tutti, confidenze di donne su uomini – che lasciano
le moglie - che ritornano dopo tanti anni, dopo aver trascorso tanti anni con
un’altra.
- L’altra che
aspetta nascosta, di sbieco, crede di essere amata, di amare. Uomini che
ritornano e donne dimenticate, cancellate per sempre-
Confidenze, solo
confidenze. Brusio indistinto di solitudini.
Confidenze da
donna a donna. Un muro di gomma, una palla rimbalzante.
Si dice col
tempo che è solo uno sfogo, niente di personale.
Ippolita Luzzo
Nessun commento:
Posta un commento