2001 Odissea nello spazio- Giuseppe Rachetta nel sottosuolo
di Catanzaro
Inizia così nella sala consiliare del municipio della città,
organizzato dal Circolo culturale Augusto Placanica, il 26 giugno 2013, un
viaggio in astronave.
I rumori dei microfoni, i sibili, sono gli stessi delle note
introduttive del famoso film di Kubrick, una colonna sonora dallo spazio fuori
allo spazio interno, in fondo.
Viaggiamo così insieme all’autore del video, nel tempo e
nella storia, nella fisicità di stretti cunicoli, con in mano una mappa di testimonianze agganciate fra loro dal web, da
mail, e insieme inverate da antichi libri, da prove su campo, da un impegno
che…
vive solo del suo entusiasmo.
Avere il Dio in te, vuol dire la parola entusiasmo.
Non sarebbe possibile altrimenti capire cosa voglia questo
amore che spinge un uomo a ricercare tracce perdute, ignorate dagli storici, dai
politici, e sconosciute a chi vi abita sopra.
Il video continua e noi tutti in silenzio siamo bizantini,
normanni e arabi, siamo oramai quello che siamo, non più briganti o carbonari,
siamo soltanto degli spettatori.
Guardiamo attenti e con ammirazione, senza un minuto di
distrazione, ed alla fine applaudiamo convinti che il filmato non può terminare
qui e ora.
Giuseppe poi prende a parlarci di storia, io salto felice
sulla mia sedia, lui parla da vero storico, parla di un nuovo modo di studiare la storia e poi
regalarla agli abitanti per farne tesoro, per farne turismo.
Il ministro Bray teorizzava un pensiero simile, conoscenza
del nostro passato, rispetto e fruizione di un territorio che è oro, oro
sprecato … nel mentre si insegue il plasticame.
Odissea nello spazio, nel tempo, nell’azione,
Odissea che Rachetta ha percorso da solo con l’unico
aggancio venuto dal web
Un web, stavolta propositivo, un web visibile e reale, un
web non più artificiale.
Ringrazio i miei amici del web… ci ha detto lui.
Già, ed io con te, ringrazio chi ti ha dato fiducia, chi
ancora ti apprezzerà, chi prenderà in mano il tuo video e lo porterà nelle
scuole, nelle università e chi ne farà un’astronave per volare lontano
all’interno di noi.
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