Da dove partiamo?
Da quando scesero a pioggia i
finanziamenti nelle scuole, nelle Asl, nelle Asp, nelle regioni, provincie e
comuni, piovve la manna sul popolo errante e tanti ne furono i beneficiari.
Bastava soltanto allungare le
mani, portare un paniere, nascondere bene con stoffe eleganti, bastava soltanto
poi deprecare chi tanto aveva raccolto, chi si era impinguato, restando ben ritti col cesto in mano.
La vera crisi, il vero
scempio del nostro consesso, nasce da quel momento, dal dì che nozze tribunali e
altari si allearono in una urgenza… arraffare il bottino e sotterrarlo,
mettendo al furto nomi decenti, Pon, Por, Pof, Pop, perepepè… che bello che è.
Progetti e speranze spacciate
per vere, relazioni e convegni ben profumati, su tutto una pletora di mangia manna esausta a rincorrere al vento ogni fiocco, ogni cent.
Un vero esercito che pace non
ha, benpensanti e benefattori, benviventi e conniventi, tra loro mangiano poco,
solo un biscotto.
Ti fanno un corso di nuova formazione,
ti danno un cerchio, una palla e tu giochi, loro diranno che ti hanno insegnato
il vero teatro, un laboratorio che uguali non ha.
Usano fondi per redimere i
Rom, moltiplicarli e indirizzarli, danno una mano, una mano sola, per aiutare un
prossimo ignaro di fondi Europei e Asiatici, di alleanze e consulte varie.
Fra loro è un delitto la
professionalità, loro già sanno tutto, sono i migliori, si accalcano insieme
con distinzione, sono dottori, perbacco, dottori!
Se il politico è il
responsabile, loro lo additano solo se perde, pronti a saltare sull'altro cavallo pur di non perdere nemmeno una corsa.
Sono però immacolati, sono
donne perbene e molto dedite, sono le vere lavoratrici insieme ovviamente ai
loro mariti.
Da quando la manna delle
sovvenzioni cominciò a scendere giù dalle Alpi, per stabilire una
necessità è richiesta una sola abilità,
quella di essere più lesto a cogliere, quella di avere una rete che prenda
tutto a metà aria, senza poter raggiungere il suolo.
Nessuno la vede infatti sta
manna, tutti pensano che non ci sia, ne parlano solo come un miracolo che
avvenne a Milano e solo in un film, forse era quello di Zavattini.
Mi riesce difficile bloccare
il mio sguardo di interrogativo, soltanto indiretto quando io sento le rose e i
gigli che cianciano cianciano sul loro candore, dopo aver riposto il cesto.
Mi sembra che solo una cosa
possa impedire questo sciupio… una improvvisa siccità, riconvertire la scuola
al solo stipendio, a dirigenti, professori e bidelli, chiudere Asp e aprire
ospedali, e convegni, consessi, consulti
dovrebbero essere irregimentati…vero spreco di un bene comune.
Ippolita Luzzo
Ippolita Luzzo
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