martedì 14 maggio 2013

I droni siamo noi?



I droni siamo noi?

Nati come aerei spia senza munizioni a bordo, oggi sono dovunque.
Fanno il ronzio di un’ape quando si avvicinano, spariscono dopo la ricognizione,
oppure  dopo aver seminato un po’ di fiele.
Telecomandati. La resistenza è inutile.

In Star Trek i droni assumono visi umani, espressione e mimica facciale uguale a noi,
Il drone Borg è una specie ibrida cibernetica tra organismi umanoidi e macchina, il concetto di singolo individuo non è concepibile all’interno della collettività in quanto ogni drone è interconnesso attraverso una coscienza collettiva, il fine ultimo è l’assimilazione degli individui ancora pensanti
L’individualità personale del soggetto subisce un percorso di inabilitazione…per mezzo dell’isolamento dei percorsi sinaptici
Sembra fantascienza.
Asimov, vero?
Osservo il nuovo eppure antico muoversi delle genti in centri commerciali abitati da Droni, osservo piazze e municipi sventolanti bandiere inneggianti la società umanoide Borg
Osservo, nel molto piccolo, posti a sedere occupati da droni.
Telecomandati. La resistenza è inutile

Sia come macchine da guerra, sia travestiti da agnelli, il fine ultimo è l’annientamento della coscienza individuale, la distruzione di chi non  si sottomette, l’omologazione.

Sposto sempre nel molto piccolo e nello scherzoso una fantascienza che non ci appartiene, che mi auguro non diventi realtà e guardo sedersi in tanti ai loro posti per ascoltare una conferenza.
Educati e composti, ben vestiti e disciplinati, occupano le sedie del convegno promosso dalla loro associazione.
Non importa quale sia l’associazione, basta che sia la loro associazione.
Telecomandati. La resistenza è inutile



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