Nel migliore dei mondi possibili c’è sempre un Candido che ci crede
C’è sempre un urone, un ingenuo che dice la sua, convinto che
sia facile che sia giusta
Nel migliore dei mondi possibili c’è solo un modo per non
accodarsi
Essere eccentrici, essere puttane al punto giusto , essere
sempre un gradino su
Che sentano gli altri che a te sia permesso poter
parlare perché sai di più
Che sentano gli altri il rispetto e la stima che tu stai
parlando a tuo rischio
Per fare un nuovo e strano sentiero, per poi invitarli dopo
averlo pulito.
Campana, Pessoa, Kavafis ancora, non furon felici, non
ebbero onori,
ma noi ora, con i libri in mano, li citiamo convinti che li
abbiamo accettati.
C’è sempre un martire, un agnello sacrificale che porge la guancia, che parla per noi
Che tenta, nel vuoto assordante di tanti, una frase che
apra una mente serrata
Nel migliore dei mondi possibili non è facile essere una
donna, un uomo pensante
Bisogna soltanto accettare il pensiero uguale, omologato, di tutti, di tanti,
ed essere senza un dubbio, una incertezza, pensarla solo con un
no o un sì
senza cercare un forse che ci dia la chiave di essere per una
volta in un mondo normale.
IL forse è bandito, è il vero peccato, perché ci costringe
ad andare a vedere,
ad andare a studiare sui libri davvero, a verificare se quel che diciamo
ha uno straccio di prova
Galileo lo disse nel cinquecento:-Fate la prova
-L’esperimento- e dopo potremo
Sapere se è vero che viviamo in un mondo che più bello non
c’è
Più bella cosa di te … più bella cosa non c’è … dopo di
te... lettura
A Voltaire che è
sempre presente nelle nostre letture
Nel migliore dei mondi possibili
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