Dopo una vita di onorato silenzio mi trovo a parlare
soltanto sui tasti
Superando per pochi
momenti il pudore e la vergogna di tacere un sapere
Intimo amato come se fosse un amante.
Mettendo in piazza i miei amici fraterni, i libri, gli
autori, i miei film, le canzoni.
I pittori, gli artisti, il teatro e le scene, gli atti
salienti del mio vissuto.
Mi sembra di averli traditi tutti per una gloria effimera,
inutile, vuota
Per avere un click in
più in un sito di autori anche loro in cerca di visibilità
Convinta di essere nell’Eldorado, nel giardino incantato del
mio eden perduto
Non ho fatto caso a segnali e divieti, non ho fatto caso a
meschinerie
ed a scaramucce per motivi irrisori.
Anzi di più, anche io, supponente, ho pensato di dare un
contributo
Ingigantendo il chiacchiericcio con starnazzamenti da pennuti vari
Non accorgendomi che in un pollaio tutti polli e galline poi
diventiamo
Non accorgendomi che in uno stagno come le rane poi tutti
facciamo
Non accorgendomi che in un salotto buono solo di corna ci si
trova a parlare
Ma è sempre così, dappertutto è così ed anche Margaret
Atwood se lo chiede.
Smarrita:-Vuoi ancora attenzione?
Spogliati ad un semaforo nell'ora di punta, urla oscenità
o
uccidi qualcuno.
Quegli studi, che noi coltiviamo, valgono più della capacità
di vincere una gara
di mangiatori di salsicce o di fare il giocoliere con sei piatti?
La civetta e il gatto qualche anno dopo… una poetessa
canadese
Ed Elisabeth Bishop mi ricorda:- Esercitati a perdere di
più, senza paura.
Luoghi, e nomi, e destinazioni di viaggio
Nessuna di queste perdite sarà mai una sciagura-
Ed io insieme a lei, insieme a loro, mi sono persa per ritrovarmi
Mi sono persa in una rete a maglie larghe larghissime
tanto
da essere scivolata giù
Mi sono persa senza una torcia, senza una guida,
scambiando
le ombre per un Virgilio
Che mi accompagnasse fino all'uscita
a rivedere di nuovo le
stelle
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