Fra due parentesi – La pietrificazione
In una storiella un uomo mette davanti all’ingresso della
sua dimora una pietra ogni qualvolta il suo vicino fa un’azione, secondo lui,
riprovevole.
Alla fine della giornata, della settimana, in capo ad un
mese, però, l’entrata di casa sua è completamente ostruita, murata per sempre da
tutte le pietre che lui stesso ha sistemato per un fine diverso.
In un’altra storia un cane entra abbaiando ferocemente in
una stanza con le pareti foderate di specchi
Il cane vede così davanti a lui abbaiare ferocemente cani e
cani e inizia una lotta furibonda contro tutti gli urlanti, sbattendo i suoi
denti, dimenando la coda, rompendo la testa contro tutti gli specchi, ed infine
ferito a sangue si abbandona esanime e sconfitto sul pavimento, vedendo che
tutti intorno a lui guaiscono flebili e anche loro sconfitti.
Secondo i saggi sarebbe bastato che il cane fosse entrato in
quella stanza scodinzolante e avrebbe visto tutti felici venirgli
incontro e lui soddisfatto avrebbe sentito soltanto il piacere di esser con loro.
Secondo i saggi anche l’uomo, invece dei sassi,
avrebbe dovuto imparare a capire che ergersi a fustigatore, a grande maestro di
ogni virtù, comporta avere la tolleranza, la dote che ha creato la civiltà.
I saggi così hanno detto
E con scuola, con chiesa, con libri in mano, da sempre poi
tutti predichiamo
Con le canzoni un mondo migliore, con il teatro una catarsi,
con i giornali e la politica
Il modo per non pietrificarci
E non restare in una foresta di pietra a guardare smarriti ed
impotenti le nostre case vuote e malate
E il nostro paese
desertificato.
E tutti insieme poi ci diciamo:-
Proviamo e proviamoci a non incupirci, a dare una mano, a
conoscerci davvero, a rispondere umani e senza grugniti
- Proviamo a scollarci da un computer reale, strumento fatato, ma liberiamolo dal
sortilegio che possa donarci la compagnia.-
L’utopia dei saggi è pensare che basta soltanto dimenare
la coda per essere felici .
Certo va bene in una stanza di specchi, ma non va bene nelle
nostre case, dove di specchi ci sono solo i nostri occhi, le nostre mani
pietrificate dal nulla e dal niente quotidiano, dalla difficoltà di dire e
parlare con gli esseri veri che sembri vedere.
Chi mai saranno queste donne, questi uomini, giovani o
vecchi che stanno con te?
Nella foresta pietrificata nemmeno un sorriso ci basterà,
nemmeno tutta la volontà di essere sempre con un fiore in mano, un grazie, un
suono umano.
Chissà se possiamo, se mai potremo uscire da quelle
parentesi tonde, incidentali, che chiudono per sempre la nostra vita in una
proposizione che proprio non c’è
Una vera e dolente pietrificazione creata soltanto da un segno, parentesi aperta e parentesi chiusa, due segni di punteggiatura!
2 commenti:
bellissimo, brava!
Si, la buona disponibilità d'animo non basta.
Ma aiuta: se uno si comporta da cane ringhioso, non troverà certo una marea di cordialoni sorridenti.
Stefano.
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