Un romanzo di racconti, una mappa geografica e sentimentale, questo mi sento di scrivere dopo aver letto il libro, sia come romanzo che come racconti, aprendo a caso ogni tappa ferroviaria che il bambino Calvino percorre inseguendo un pallone o addirittura come fa Walter Benjamin cercando una lucertola ocellata.
Nell'estate del 1935 due ragazzini, Duilio e Italo, incontrano il filosofo tedesco in Liguria, dalle parti di Alassio, a capo Mele, a Villa Verde, e nasce la storia amicale fra il bambino Italo Calvino e Benjamin ormai più che quarantenne.
Conosciamo dalla biografia di Calvino i suoi occhi abituati alle piante esotiche, ai fiori, il padre era un botanico internazionale, qui la risentiamo narrata dal bambino al suo nuovo amico. Poi però Benjamin va via e lascia la valigia di libri con la promessa che si rivedranno.
Lungo i binari, con Italo, andiamo ad Arma di Taggio, a Diano Marina, dalle parti di Andora. Ogni racconto una tappa, ogni tappa un racconto, e si giunge ad Alassio. E le isole disegnate dall'uomo delle isole, Carlo, il disegnatore delle isole, Italo, l'uomo dei binari, Italo Calvino e Carlo Levi.
Dopo Albenga "Il mare è appena un'increspatura" da Palomar, e si resta avvinti fra mare e cielo, fra colori e rumori, fra visivo e sensitivo, fra ricordo e presente, nella luce.
Le stazioni di Calvino " Se c'era una cosa in tutti quegli anni che aveva perso, strada facendo, era il senso del tempo, ed in qualche modo i libri di Calvino avevano rimediato.." così erano passati gli anni e Calvino incontra un traduttore milanese che cerca cerca sempre i suoi libri da leggere.
Fermiamoci alla stazione di Arenzano e subito dopo al momento in cui muore la madre di Calvino, nel 1978. Rimane negli eredi la grande preoccupazione di cosa fare di Villa Meridiana, si sfoglia la corrispondenza, si trova un refuso su una ristampa, nell'elenco dei partigiani in Epopea dell'esercito scalzo il nome di Calvino è scritto Caldino. E poi La Spezia, Oneglia, Sanremo, continuo a mettere segni, a infilare fogli nel libro, ma posso solo dire che ritroviamo in questo libro un amore grande verso Calvino, viaggiante nei luoghi che poi lascia, dove poi ritorna non trovandoli più perché la cementificazione da lui profetizzata si era abbattuta sulla costa come una tempesta ineluttabile.
"Marino Magliani sa di cosa stiamo parlando, lui che vive in Olanda, quasi esiliato sulle rive di un plat pays che però gli consente di scrivere. Pellegrino e camminatore malinconico in Liguria – la malinconia è la cifra della poesia – Magliani interroga l’Assoluto attraverso collane di ragni d’inchiostro, ben sapendo che non risponderà e che bisogna continuare a cercarlo." ho letto su Marino Magliani cosa hanno scritto Claudio Morandini, Marco Rovelli, Laura Guglielmi, sulle testate nazionali, quindi io posso solo testimoniare la mia ammirazione verso un letterato vero, verso uno scrittore da portare con noi, un classico da leggere.
Ippolita Luzzo
Marino Magliani è nato in Val Prino, nell'entroterra di Imperia, nel 1960. Ha vissuto per anni tra Spagna e America Latina e alla fine del secolo scorso si è stabilito in Olanda, sulla costa, dove scrive e traduce.
Da Wikipedia: Tra le sue prime opere pubblicate: Quattro giorni per non morire, ambientato tra il Sud America e la Liguria; Il collezionista di tempo (Sironi 2007), diviso in quattro parti, infanzia, gioventù ed esilio di uno scrittore nei Paesi Bassi.
In seguito, ha pubblicato per l'editore Longanesi Quella notte a Dolcedo (2008) e La tana degli Alberibelli (2009)[1]. Nel 2011 esce per Instar Libri il romanzo La spiaggia dei cani romantici, pubblicato anche in olandese dall'editore Prometheus con il titolo Het strand van de romantische honden[2] e in spagnolo da Iliada con il titolo di La playa de los perros románticos.
Nel 2010 con il romanzo La tana degli Alberibelli ambientato nelle terre del ponente ligure ha vinto il Premio Frontiere - Biamonti, Pagine sulla Liguria.
Suoi racconti ed estratti dei suoi lavori sono usciti sulla rivista Nuovi argomenti e sono stati pubblicati anche in inglese, tedesco e olandese. Ha partecipato a varie antologie, fra cui Delitti in provincia (Guanda, 2008), e Uscita Operai! (No Reply, 2008). Ha curato il dossier Scritture di Ponente (Atti Impuri, 2011) e il romanzo di Elio Lanteri La ballata della piccola piazza (Transeuropa, 2009). Ha curato inoltre la raccolta di fiabe liguri C'era (quasi) una volta in Liguria (Zem edizioni 2011), e le fiabe italiane C'era (quasi) una volta (Senzapatria, 2011).
Nel 2012 ha ricevuto il premio LericiPea alla carriera, nella categoria "Liguri nel mondo". Nel 2017 ha ricevuto un premio alla carriera dal Comune di Olivetta San Michele[8] e ha vinto il Premio Frontiere-Grenzen.
Il 30 agosto 2018 è uscito nella collana "Altrove" di Chiarelettere il suo romanzo Prima che te lo dicano altri, che si è aggiudicato il Premio Selezione Bancarella 2019, è finalista al Premio Alassio Centolibri - Un autore per l'Europa e ha vinto la XX edizione del Premio Augusto Monti.
Nel settembre 2019 gli è stato assegnato il Premio Mario Novaro - "La Riviera Ligure", giunto alla XXVIII edizione.
Nel maggio 2021 viene pubblicato il romanzo storico Il cannocchiale del tenente Dumont (L'Orma editore), che è inserito fra i 12 candidati al Premio Strega 2022.
Ad aprile del 2023, nell'anno del centenario della nascita dello scrittore Italo Calvino, Magliani pubblica il romanzo Il bambino e le isole (un sogno di Calvino), per l'editore 66thand2nd.
Nel giugno 2023 la casa editrice Exòrma pubblica il saggio Calvino, Biamonti, Magliani. Il racconto del paesaggio, lo sguardo, la luce a cura di Luigi Marfè, Claudio Panella, Luigi Preziosi, Fabrizio Scrivano, che mette in relazione i tre scrittori liguri.
Sue opere sono tradotte in inglese, francese, tedesco, olandese, rumeno, polacco, spagnolo, danese.
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