lunedì 1 febbraio 2021

Alessio Forgione Napoli mon amour


 "Ferito a morte vivo per sempre" è il titolo dell'articolo di Sandro Veronesi sulla Lettura del 31 gennaio 2021, ed io lo leggo con in testa l'incontro fra Amoresano, il protagonista di Napoli mon amour, e Raffaele La Capria. 

Mi piacerebbe moltissimo leggere Alessio Forgione sulle pagine dei giornali di letteratura e non dubito sia e sarà così perché Alessio è uno scrittore che affascina e commuove, che suscita empatia e amicizia. Mi sembra proprio di conoscerlo dopo aver letto una stupenda prefazione al libro di Marotta "San Gennaro non dice mai di no" e ora qui alla prova con Napoli mon amour "Piccoli pezzi" di un mondo fatto a pezzi.

Cosa sarà di noi, non lo sappiamo, in un girovagare che fa pena.

"Dentro di me comparve una pena che poi crebbe, inarrestabile. Per me stesso, per il mio presente e per quello che sarebbe stato il mio futuro, e provai pena anche per lui, che si guadagnava la vita in quel modo assurdo. Pensai che forse si sentiva umiliato dalle cose che gli accadevano ed era per questo che m'aveva tenuto là, temporeggiando su quello che aveva da dirmi" la dissoluzione del lavoro ci sta tutto, come un saggio sociologico, nell'offrire lavori che non sono lavori, nel creare qualifiche che non sono qualifiche, ed qui nell'incontro fra Amoresano e chi lavora, per finta anche lui, alla comunicazione di una Onlus, ci sta tutta la pena di un nulla fatto mercato d'illusioni per fingere ancora che non sia crollato del tutto il mercato.

 Continuo a copiarmi le pagine seguendo il protagonista nel suo andare dall'amico, vivere con i genitori, prendere la macchina della mamma e sfasciarla per un incidente. E poi l'amore, e poi la scrittura, la voglia di fare racconti e l'incontro con La Capria e poi lo scrittore gli chiede di parlargli di "Ferito a morte"

" Gli dissi che doveva considerare che era scritto in maniera perfetta. Centotrenta pagine e non una virgola fuori posto" "Gli dissi che la vicenda di Massimo De Luca era una vicenda universale in cui mi riconoscevo " " Gli dissi che aveva così ben descritto Napoli che Napoli , forse per non rovinare il libro, non era più cambiata" e io sto sintetizzando tutto ma chi leggerà sarà come me coinvolta e prenderà in mano i racconti di Amoresano e insieme l'opera di Raffaele La Capria con su scritto, "Un augurio, Raffaele La Capria".

Mi piace moltissimo questo passaggio di testimone, questa amorevolezza nel mondo difficile delle patrie lettere e sono sicura che la vita sia proprio questa, fatta di attimi di perfezione. Ed è ciò che un bel libro deve regalarci e ci regala ora Alessio Forgione con Napoli mon amour subito nel Regno della Litweb

Ippolita Luzzo 

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